La legge 194 è salva. Almeno nella forma

foto: Val
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Spoleto, 21 giugno 2012 – La buona notizia è che la legge 194 è formalmente salva. Come scrivevamo nei giorni scorsi, infatti, ieri la Corte costituzionale si è espressa in merito alla costituzionalità della legge – presente nel nostro ordinamento dal 1978 – dopo essere stata interpellata da un giudice spoletino chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di interruzione volontaria di gravidanza da parte di una minorenne.
Il tentativo di creare un pericoloso precedente a cui i movimenti anti-abortisti avrebbero potuto appellarsi per via giuridica, dunque, è andato male. La corte ha infatti dichiarato “manifestatamente inammissibile” il ricorso.

La cattiva notizia è che il sistema socio-politico fatto di anti-abortist* ed obiettori di coscienza non è stato ancora smantellato.
C'è chi dice che quelle sul salvataggio e sulla applicazione della legge 194 siano una battaglie ideologiche. Ha perfettamente ragione. «Obiettivo di una società liberal-democratica» - si legge nel manifesto contro l'obiezione di coscienza (sanitaria, naturalmente[1]) della campagna “il buon medico non obietta”[2] - «è quello di fare in modo che ogni persona possa vivere il più possibile coerentemente con i propri valori e le proprie convinzioni. Questo significa che le persone non soltanto possono pretendere di non essere sottoposte a quei trattamenti che considerano gravemente lesivi della loro dignità, ma possono anche rivendicare il diritto di avere accesso a quegli interventi senza i quali verrebbe sicuramente minacciata sia la loro salute/benessere che la loro libertà». È per questo, dunque, che la battaglia affinché ognun@ possa disporre del proprio corpo come meglio crede (e qui, dunque, non mi riferisco solo al contesto della 194) diventa una battaglia ideologica nei confronti di chi vorrebbe un futuro declinato al passato, con mammane e corpi gestiti direttamente da un “ente superiore” - religioso o statale che sia - di turno.

Note
[1] Manifesto contro l'obiezione di coscienza, Consulta di bioetica;
[2] campagna: "il buon medico non obietta"