In memory of Osama Bin Laden...delle parole e del mistero della foto falsa


Osama Bin Laden è stato ucciso. Lo ha annunciato in conferenza stampa il Presidente Barack Obama. Ma la morte dello "sceicco del terrore" e capo del network terroristico di Al Quaeda in circa dieci anni di conflitto è stata annunciata già troppe volte per essere presa come notizia "indiscutibile". Infatti, anche questa volta...
Quella qui sopra è la foto che "ufficializza" la notizia: Osama Bin Laden - lo "sceicco del terrore" - è morto. C'è addirittura l'intervento del Presidente Barack Obama a rendere ancor più vera la notizia. Ma è davvero così? Bin Laden è davvero morto questa volta?

A voler essere onesti, ormai dovremmo aver perso il conto di tutte le volte in cui hanno annunciato la morte dello sceicco ma, come - giustamente - potrebbe obiettare qualcuno, questa volta c'è una prova inconfutabile: un'immagine.
E qui il primo "scoop": la fonte è Maso Notarianni (dunque PeaceReporter, "circuito" Emergency e per questo una fonte "al di sopra di ogni sospetto"...più o meno) - che ci racconta che quella foto è un falso. Palese.
Il file sarebbe stato salvato - dal sito "unconfirmedsources"- come "20060923-torturedosama.jpg" e dunque risalirebbe addirittura al 23 settembre del 2006. Se questo è vero, se - cioè - questa fotografia risale al 2006, torna in auge in tutt'altra ottica quanto sosteneva nel 2007 l'ex Primo Ministro pakistano Benazir Bhutto:
secondo la quale, appunto, lo sceicco sarebbe stato assassinato ben prima della sua cattura ad Abbotabad, nella zona nord del Pakistan, annunciata nelle scorse ore.
Delle due l'una: o Maso Notarianni ha preso una cantonata - rimettendo dunque in discussione la "credibilità" di una fonte come PeaceReporter e, dunque, di tutto il "circuito mediatico" di Emergency - oppure gli americani, coadiuvati dai media mainstream, ci stanno raccontando l'ennesima menzogna.

Poi c'è quel salvataggio: "torturedosama". Anche chi con l'inglese ci litiga da sempre arriva facilmente a capire cosa significhino quelle due parole: "Osama torturato". "Da chi?", "Quando?", "Dove?" mi sembrano le domande minime da dover fare in questo caso. Perché se "Osama è stato torturato" allora ci dovrà essere per forza un torturatore, ed altrettanto naturalmente ci saranno stati un tempo ed un luogo in cui tali torture sono state perpetrate. Abbozzare delle risposte - che comunque non troverebbero conferma - su tempi e luoghi è inutile. Un po' meno probabilmente è tentare di dare risposte sulla paternità delle (eventuali) torture. Chi avrebbe - il condizionale è d'obbligo - torturato lo sceicco del terrore? Gli americani, che dunque lo avrebbero già in consegna da anni ed userebbero dei "fake", dei fantocci per perpetrare l'occupazione del suolo afghano (e non sarà certo questa foto a far tornare a casa le truppe, dato che la "guerra al terrore" e l'occupazione sono due cose separate...)?
O forse gli stessi "quaedisti" - ammettendo che questo network del terrore esista - che si sono voluti liberare di un capo diventato troppo scomodo? La domanda circola ormai dal 2001: esiste davvero Al Quaeda? Stando a Robert Finlayson Cook
Al-Qaida non è un gruppo Terroristico, ma il nome di una Banca Dati dove si trovano i nomi dei “combattenti per la Libertà” denominati Mujaheddin e di contrabbandieri che lavoravano per la CIA, il loro compito era quello di contrabbandare Armi e munizioni portandole ai combattenti che si trovavano nella zona occupata dalle Forze armate Russe, queste persone venivano finanziate-addestrate e gestite dalla CIA
Ma qui potremmo sfociare nel campo della "religione" complottista e, come per tutte le religioni, ci si può credere o meno.

Dunque non rimane che rifarci alle parole dell'unica fonte "ufficiale", cioè il discorso del Presidente Obama. Ne estrapolo solo alcuni pezzi - la versione integrale potete trovarla qui - che mi sembrano interessanti:
Buona sera. Questa notte posso riferire alla gente d’America e al mondo che gli Stati Uniti hanno portato a termine un’operazione in cui è stato ucciso Osama Bin Laden, il leader di Al Qaeda, un terrorista che è responsabile dell’omicidio di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti.(...)Tuttavia sappiamo che le immagini peggiori sono quelle che non sono state viste alla luce del sole. La sedia vuota di una famiglia a tavola. I bambini che sono stati costretti a crescere senza la madre o il padre. I genitori che non proveranno mai piu’ l’abbraccio del figlio. Quasi tremila persone strappate da noi, che hanno lasciato un vuoto nei nostri cuori(...)La scorsa settimana ho deciso che avevamo informazioni di intelligence sufficienti per agire e ho autorizzato l’operazione per prendere osama Bin Laden e assicurarlo alla giustizia.(...)Bin Laden non era un leader musulmano: era un assassino di massa di musulmani. Al Qaida ha davvero ucciso musulmani in molti paesi incluso il nostro. Per questo la sua sconfitta dovrebbe essere accolta con favore da tutti coloro che credono nella pace e nella dignita’ umana.
Non ne ho approfondito lo studio, ma sembra che la parola più usata sia "giustizia" e, dunque il concetto del "fare giustizia". Tralasciando che se vuoi "assicurare alla giustizia" un individuo - che sia un terrorista, un mafioso o altro - non lo uccidi, a meno che quella giustizia a cui si fa riferimento sia la forma di "giustizia divina" che legittimava la guerra santa di George W. Bush. Ma questa è un'altra storia...

In a break with protocol, the soldiers also took photographs of themselves celebrating their kill. In the photos, Morlock grins and gives a thumbs-up sign as he poses with Mudin’s body. Note that the boy’s right pinky finger appears to have been severed. Staff Sgt. Calvin Gibbs reportedly used a pair of razor-sharp medic’s shears to cut off the finger, which he presented to Holmes as a trophy for killing his first Afghan.

In the process of suppressing the photographs, the Army may also have been trying to keep secret evidence that the killings of civilians went beyond a few men in 3rd Platoon. In this image, the bodies of two Afghan men have been tied together, their hands bound, and placed alongside a road.

Holmes poses with Mudin’s body. According to a fellow soldier, Holmes took to carrying Mudin’s severed finger with him in a zip-lock bag. “He wanted to keep the finger forever and wanted to dry it out,” one of his friends would later report. “He was proud of his finger.”

The collection of photos includes several dozen images of unidentified casualties, including this one of a severed head. In many of the photos it is unclear whether the bodies are civilians or Taliban. It is possible that the unidentified deaths are unrelated to 3rd Platoon, and involved no illegal acts by U.S. soldiers. But taking such photos, let alone sharing them with others, is a clear violation of Army standards.


An unidentified soldier next to the wreckage of an Afghan National Police truck that had been blown up near the base’s gate. Inside the truck, Staff Sgt. Gibbs found a working AK-47 with a folding butt stock and two magazines. According to witnesses, Gibbs placed the AK-47 and the magazines in a metal box in one of the Strykers and later used them as “drop weapons” to frame two unarmed civilians the platoon killed as enemy combatants.


A sign – handwritten on cardboard fashioned from a discarded box of rations – hangs around the dead men’s necks. It reads: TALIBAN ARE DEAD. According to a source in Bravo Company, who spoke on the condition of anonymity, the men were killed by soldiers from another platoon, which has not yet been implicated in the scandal. “Those were some innocent farmers that got killed,” the source says. “Their standard operating procedure after killing dudes was to drag them up to the side of the highway.”
Queste immagini - altre foto del c.d. "Kill Team" potete trovarle qui - rappresentano le "eroiche" gesta dell'altrettanto "eroico" corpo di invasione americano in Afghanistan che, come sappiamo, si è spesso macchiato di crimini che - adottando lo stesso metro di giudizio del "giusto" Occidente - dovrebbero portare esecutori e mandanti dinanzi alla Corte Internazionale de L'Aja, naturalmente se di quei tanto osannati "diritti umani" con cui siamo soliti riempirci la bocca non fosse solo uno dei tanti strumenti con cui gli stati attuano la propria (geo)politica.

A questo punto rimangono una domanda ed una sicurezza.
La domanda: a chi si è voluto riferire il Presidente Obama quando ha parlato di "omicidio di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti", "La sedia vuota di una famiglia a tavola. I bambini che sono stati costretti a crescere senza la madre o il padre. I genitori che non proveranno mai piu’ l’abbraccio del figlio."? Siamo sicuri che fossero proprio i "quaedisti" il suo obiettivo?

La sicurezza, comunque, è che con l'uccisione del nemico pubblico numero uno Obama si è assicurato non solo una veloce risalita nei sondaggi elettorali ("Popolarità Obama cala al 45%, 48% lo disapprova" risultava fino ad oggi da un recente sondaggio della CNN), ma anche la più che probabile conferma per un secondo mandato alla Casa Bianca. Ma anche questa è un'altra storia...