Questo perché negli ultimi giorni uno sconosciuto americano – talmente sconosciuto da esserlo anche per l'ambasciata americana – John Yettaw le aveva fatto visita. Già l'anno scorso lo stesso cittadino americano aveva provato l'impresa ed era stato respinto ma quest'anno, dicono dal regime birmano la leader del LND ha ospitato Yettaw per due giorni. Aung San Suu Kyi, da 13 anni agli arresti domiciliari, il 27 maggio avrebbe terminato il periodo di detenzione ed avrebbe potuto iniziare la campagna elettorale per le elezioni – le prime elezioni libere concesse dal regime birmano – che si terranno nel 2010. Ciò fa propendere per una vera e propria trappola messa in piedi dal regime, che così avrà tutte le scusanti per tenere in carcere San Suu Kyi. Il processo – con lei sono accusate anche due sue collaboratrici – inizierà lunedì prossimo, e la leader dell'opposizione birmana - già Premio Nobel per la Pace – rischia una pena detentiva dai 3 ai 5 anni. Ma ciò che più preoccupa è il messaggio lanciato dalla giunta birmana con questa imboscata: non ci saranno aperture, non ci sarà democrazia. Per milioni di persone, la Birmania sarà ancora una prigione a cielo aperto.
Arrestata Aung San Suu Kyi
Scritto da
Andrea Intonti
Pubblicato
5/14/2009 06:17:00 PM
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