fonte:catania.blogsicilia.it |
Catania – In linea teorica dovrebbe essere una tra le più importanti indagini volte a svelare gli intrecci in quel pericoloso triangolo dei rapporti tra politica, criminalità organizzata (Cosa Nostra, nello specifico) ed imprenditoria.
Quello che però si vede guardando all'operazione denominata “Iblis”, diventa sempre meno chiaro. Dopo uno stralcio (la posizione dei fratelli Raffaele ed Angelo Lombardo), un patteggiamento ed un rito abbreviato, infatti, da ieri un nuovo capitolo si è aperto nella storia di questo processo.
La corte d'Assise catanese ha infatti deciso che non è competente a giudicare la maggior parte degli imputati nel procedimento ordinario, dando così di fatto inizio a quattro procedimenti diversi. Quattro procedimenti nuovi che significano, anche, quattro nuovi giudici che dovranno studiare nuovamente tutto da capo, rallentando l'iter giudiziario quanto meno di alcuni mesi.
L'unico filone ancora nelle mani della corte d'Assise rimane quello legato al duplice omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici, gli altri filoni verranno invece inviati in tribunale. «In corte d'Assise» - ha spiegato Carmelo Peluso, che nel processo difende l'ex deputato regionale dei Popolari Italia Domani Fausto Fagone - «sono presenti sei giudici popolari, certamente non competenti su questioni tecniche. Il rischio era che il giudizio venisse influenzato da valutazioni emotive».
Da rivedere poi la posizione delle varie associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile e che, con la decisione presa dalla corte, dovranno fare nuova richiesta ai nuovi giudici.
Quello che però si vede guardando all'operazione denominata “Iblis”, diventa sempre meno chiaro. Dopo uno stralcio (la posizione dei fratelli Raffaele ed Angelo Lombardo), un patteggiamento ed un rito abbreviato, infatti, da ieri un nuovo capitolo si è aperto nella storia di questo processo.
La corte d'Assise catanese ha infatti deciso che non è competente a giudicare la maggior parte degli imputati nel procedimento ordinario, dando così di fatto inizio a quattro procedimenti diversi. Quattro procedimenti nuovi che significano, anche, quattro nuovi giudici che dovranno studiare nuovamente tutto da capo, rallentando l'iter giudiziario quanto meno di alcuni mesi.
L'unico filone ancora nelle mani della corte d'Assise rimane quello legato al duplice omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici, gli altri filoni verranno invece inviati in tribunale. «In corte d'Assise» - ha spiegato Carmelo Peluso, che nel processo difende l'ex deputato regionale dei Popolari Italia Domani Fausto Fagone - «sono presenti sei giudici popolari, certamente non competenti su questioni tecniche. Il rischio era che il giudizio venisse influenzato da valutazioni emotive».
Da rivedere poi la posizione delle varie associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile e che, con la decisione presa dalla corte, dovranno fare nuova richiesta ai nuovi giudici.