Dicono che le ideologie siano morte. Può darsi. In un mondo in cui tutto, dalle produzioni industriali alle idee alle persone è stato trasformato in merce, probabilmente non si può più parlare di ideologie nel senso in cui si intendeva questo termine al tempo dei blocchi d'influenza. E forse a quel tempo aveva anche un senso la libera espressione del voto alle urne, perché si credeva che con quel gesto, per quanto piccolo, si potesse in qualche modo cambiare il mondo ed il corso degli eventi. Oggi, come testimonia questo documentario, non è più così: oggi se non siedi in un consiglio di amministrazione, se non dirigi alcuna multinazionale, alcuna banca o non hai potere di veto in organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale o l'Organizzazione Mondiale per il Commercio non hai quel tipo di potere. Oggi però continuano a contrapporsi due "ideologie": quella neoliberista, che ha portato al fallimento di un paese come l'Argentina (le cui similitudini con la situazione italiana si palesano sempre più, anche se molti non vogliono vederle...) od alla recente crisi economica, basata sul Washington Consensus da un lato, e l'ideologia anti-liberista, quella dei Chavez, degli Evo Morales dall'altra. Oggi non è più con il voto elettorale che si esprime il dissenso, perché quando tutti gli uomini politici sono in mano ai grandi centri di potere e alle lobby non perseguono l'interesse del popolo, ma quello del c.d.a. Oggi, nel tempo della commercializzazione di ogni aspetto della vita umana, si può però esprimere il dissenso in altro modo. Perché non è necessario prendere il potere per cambiare il mondo...
Voces contra la globalización (Otro mundo es posible) from SOLUCIONES CIUDADANAS on Vimeo.
Al grande negozio globale
Scritto da
Andrea Intonti
Pubblicato
1/12/2010 02:32:00 PM
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