Un altro ambiente è possibile

5 Giugno - Giornata mondiale dell'Ambiente.

Molti credono che parlare dei problemi ambientali, parlare della lenta ma costante morte del nostro pianeta, sia una cosa da "estremisti".
Non è la prima volta che si verificano dei cambiamenti climatici nel percorso della Terra. Usando una metafora si potrebbe dire che ciò è ovvio, in quanto tutti gli esseri viventi subiscono delle modifiche con la crescita. Dall'ultima estinzione di massa - quella dei dinosauri avvenuta 66 milioni di anni fa - la Terra è riuscita a risollevarsi solo dopo qualcosa come 10 milioni di anni. Non so voi, ma io di certo non ho 10 milioni di anni per aspettare un mondo diverso (e non è un mero modo di dire in questo caso...).
«Ma i dinosauri»- come ricorda Peter Raven in un'intervista su Repubblica di oggi -« non avevano il dono della ragione, mentre il cervello umano è il prodotto più complesso e meraviglioso dell'evoluzione.»
Noi siamo l'imputato principale nel processo per l'omicidio del pianeta. Ed abbiamo un unico modo per scagionarci: modificare il modo con cui concepiamo il nostro rapporto con l'ambiente.
L'80% dell'anidride carbonica (Co2) che produciamo - che è poi l'arma con cui stiamo commettendo questo omicidio - è prodotta per colpa del "progresso". Detta così sembra uno di quegli slogan - questo sì da "estremista"- con cui si portano avanti le campagne di sensibilizzazione. Però pensateci un attimo: in quella percentuale c'è il petrolio che utilizziamo per i nostri spostamenti. Pensate a quanto petrolio serve, trasformato in carburante, per ogni automobile che incrociate girando per la vostra città o per tutti gli aerei che transitano quotidianamente nei nostri aeroporti. Io ho notato una cosa: nella maggior parte delle autovetture che incrocio c'è solamente il guidatore. Ora immaginate che 4 guidatori debbano andare in uno stesso luogo. 4 guidatori che magari si conoscono, mettiamo siano colleghi di lavoro. Non vi sembra più logico prendere un'automobile per tutti e 4 ( tagliando sia la spesa per la benzina, perché i costi verrebbero divisi equamente tra tutti i passeggeri, sia l'inquinamento causato dalla circolazione di 4 autovetture quando ne basterebbe una sola)? Non è certo un'idea astrusa: si chiama covoiturage ed è ormai pratica usata ovunque, da qualche anno anche qui da noi.
Il nostro omicidio del pianeta possiamo tranquillamente definirlo un attentato "globale", perché non riguarda esclusivamente la nostra mobilità. Tutti quanti ormai siamo abbastanza informati sui danni che fa l'indifferenziazione dei rifiuti (certo, se poi capita come davanti a casa mia, che passa un solo camion e carica indifferentemente tutta l'immondizia che trova...). Pensate anche ad un altro problema, la cui soluzione fino a qualche anno fa era considerata una moda mentre oggi è considerata una delle poche soluzioni - se non l'unica: quanti di voi non hanno mai addentato un hamburger? magari gustandoselo dopo una faticosa giornata di lavoro. Ecco, pensate che quel panino (evito ogni commento su quelli del McDonald's per ovvi ed "anti-multinazionalistici" motivi) equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 kg di gas responsabili dell'effetto serra. Per non parlare delle tonnellate di grano e soia usate per dar da mangiare all'animale da cui deriva quel piccolo pezzo di carne situato tra le due fette del panino. Guardate un pò questi dati:

  • 1 miliardo 300 mila: le persone che potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini.
  • 20%: la quota di grano coltivato per nutrire persone.

  • 38%: la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo.

  • 260 milioni: acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli.

  • 40 mila: i bambini che muoiono di fame ogni giorno.
  • 10 mila: i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra.

  • 63: i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra.

Il Protocollo di Kyoto (quel documento da cui saremmo dovuti partire per tentare di riportare in vita questo pianeta) è - come gran parte dei trattati internazionali - carta straccia, si pensi che paesi come Stati Uniti, India e Cina non lo hanno ratificato e noi siamo riusciti addirittura a negare che esista il problema. I governanti sono in mano a lobby e multinazionali alimentari - come la Monsanto (che si occupa della produzione di tutti quei veleni chimici che ci permettono di avere cibo fuoristagione e consimili...)- e dei trasporti che non gli permettono di fare nulla.
Per questo è importante - anzi, fondamentale - che il cambiamento venga da noi comuni cittadini. E' importante che il cambiamento provenga - questo davvero - dal basso.
Perché un altro pianeta da sfruttare ed uccidere non lo abbiamo. Quindi dobbiamo riprenderci quello che ci hanno dato in gestione, altrimenti la prossima estinzione di massa riguarderà l'unico essere vivente con il dono della ragione...

Bilal.