Terremoto, il Coordinamento Migranti Bologna chiede una moratoria sui permessi di soggiorno

foto: infoaut.org
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Bologna, 3 giugno 2012 – «Il terremoto che in questi giorni ha colpito molti comuni emiliani non ha apparentemente fatto differenze. In realtà come dimostrano le morti sul lavoro di tanti operai, sono stati colpiti soprattutto i lavoratori, senza distinzione. Per colpa della precarietà, che spinge a rischiare la vita pur di non essere licenziati, operai italiani e migranti erano al lavoro», inizia così l'appello – lanciato anche attraverso un “evento” sul social network facebook[1] - lanciato dal Coordinamento migranti di Bologna che evidenzia un problema in questi giorni ignorato durante le cronache dai paesi colpiti dal sisma: «in questa situazione», continua il testo dell'appello, «i migranti pagano un prezzo ancora più alto a causa delle leggi che regolano la loro permanenza in Italia. Nelle misure d'urgenza prese dal Governo non c'è nessuna attenzione per la particolare condizione che i migranti vivono in Italia a causa delle norme della legge Bossi-Fini».

Alla luce di questa situazione, il Coordinamento chiede che vengano comunque garantiti permesso e carta di soggiorno, cancellando al contempo la tassa di rinnovo del permesso e garantendo eguale trattamento dei soccorsi, indipendentemente dal possesso o meno dei meri “requisiti burocratici” per un tempo previsto di due anni, anche se i migranti «non saranno in grado di soddisfare i criteri di lavoro, reddito, abitazione previsti dal testo unico sull'immigrazione».
«Solo una moratoria urgente sui permessi di soggiorno» – conclude il testo - «permetterà ai lavoratori e alle lavoratrici migranti di ricostruire la loro vita dopo il terremoto»

Note
[1] https://www.facebook.com/events/153767191414828/