Qui il video della prima parte del documentario
Il 13 maggio 1978, venne approvata la legge 180, chiamata anche legge Basaglia, che mise fine all’esistenza dei manicomi in Italia.
E’ veramente scomparso il manicomio? L’istituzione che l’ha sostituito è qualcos’altro o è solo il maquillage della vecchia galera per matti?
Ancora oggi è possibile che un individuo venga strappato dalla propria quiete domestica e gettato a marcire, imbottito di farmaci, in qualche cantuccio materiato di disperazione e avulso dalla realtà? Quand’è che una vita non è più vita?
"Code di Lucertola" è un viaggio. Un viaggio al termine di una notte maledettamente attuale, un viaggio che prende le mosse da questi interrogativi e si dispiega attraverso storie, volti, corpi martoriati e ingabbiati, luoghi, versi scaturiti da quel che grida e dissente in noi, visioni di un abisso radicato nel nostro essere ancora uomini.
Ho sentito parlare dei manicomi per la prima volta da ragazzina, quando mi raccontarono dell’internamento di mia nonna nel manicomio di Imola. Una dottoressa ebbe il coraggio di dire a mia madre e alla sua famiglia che era meglio portarla via il prima possibile. Sono grata a quella dottoressa. Mia nonna non ha mai raccontato nulla e si è sempre tenuta stretta al suo dolore, nessuno ha mai parlato con lei, nessuno gli ha mai chiesto perché era infelice. Nel 2005, casualmente o inconsciamente calamitata, sono entrata anch’io nel manicomio di Imola ormai completamente abbandonato. Dentro il reparto 14, il reparto femminile più spaventoso e pericoloso, è cominciato il viaggio che mi ha portato, dopo tre anni, a Code di lucertola. Questo documentario è un po’ l’essenza di ciò che in questo viaggio ho trovato”. (Valentina Giovanardi)
Il manicomio non è un edificio, il manicomio è un criterio. Il criterio è questo: che il medico possa, sulla base di un giudizio sul pensiero di una persona, prenderla con la forza, portarla da qualche parte e imporle dei trattamenti. Non ci sarà più il manicomio quando ognuno potrà andare dal medico quando vuole, se vuole, e fare su consiglio del medico quello che gli pare
(Giorgio Antonucci)