Se un controllore va a cena con il controllato può ancora svolgere la sua attività di controllo in modo equidistante e disinteressato?
I controllori sono Paolo Maria Napolitano e Luigi Mazzella, di professione giudici della Corte Costituzionale. I controllati – o meglio, il controllato ed i suoi scagnozzi – sono Silvio Berlusconi, l'uomo-Lodo Angelino Alfano, Gianni Letta ed il sig. Carlo Vizzini, che oltre ad essere Presidente della 1° Commissione Permanente per gli Affari Costituzionali è anche stato indagato – accusa poi caduta in prescrizione – nel 1993 per le tangenti Enimont (l'accusa di aver ricevuto un finanziamento illecito di 300 milioni di lire ) ed iscritto nel registro degli indagati della DDA di Palermo per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra mentre – audite audite – era membro della Commissione Parlamentare Antimafia. Insomma, il solito “bravo ed onesto cittadino” di cui sono stracolme le nostre due aule parlamentari.
Qualcuno si starà chiedendo dove sia il problema: cosa vuoi che siano due giudici che vanno a cena con il premier? Certo, se quei giudici dovranno decidere – in data 6 ottobre – se il Lodo Alfano è costituzionalmente corretto oppure no, a me dov'è il problema viene in mente, ed anche in modo chiaro e nitido. A voi?
Tra l'altro scopro ora – grazie all'unico politico al quale sembra fregare qualcosa del Popolo, cioè il leader IdV Di Pietro – che Paolo Maria Napolitano è stato anche “omponente del gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini all'inizio del I Governo Berlusconi, conseguì la nomina a Consigliere di Stato nel 2003. Proseguì il rapporto con il Vice Presidente Fini, seguendolo alla Farnesina dove ricoprì la carica di capo dell'ufficio legislativo.”. Ed addirittura Luigi Mazzella è stato “Ministro della funzione pubblica nel Governo Berlusconi II ”. Qui altro che conflitto d'interessi!! Come se non bastasse – visto che in questo paese certe cose o si fanno per bene o non si fanno proprio – Mazzella scrive una lettera all'”amico” Silvio denunciando un attacco furibondo nei loro confronti e lamentandosi perché – a suo dire – non gli sarebbe permesso invitare persone “perbene” alle sue cene. Persone perbene sì, ma Berlusconi, Vizzini e compagnia cantante non mi sembra abbiano proprio una fedina penale “vergine”. O no?
Ma ecco cosa scrive Mazzella:
"Caro Silvio, a parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sara' certo l'ultima fino al momento in cui un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre liberta' personali, mi sembra doveroso dirti per correttezza che la prassi delle cene con persone di riguardo in casa di persone perbene non e' stata certo inaugurata da me ma ha lunga data nella storia civile del nostro Paese. Molti miei attuali ed emeriti colleghi della Corte Costituzionale hanno sempre ricevuto nelle loro case, come e' giusto che sia, alte personalita' dello Stato e potrei fartene un elenco chilometrico.
Caro presidente - conclude la lettera -, l'amore per la liberta' e la fiducia nella intelligenza e nella grande civilta' degli italiani che entrambi nutriamo ci consente di guardare alla barbarie di cui siamo fatti oggetto in questi giorni con sereno distacco. L'Italia continuera' ad essere, ne sono sicuro, il Paese civile in cui una persona perbene potra' invitare alla sua tavola un amico stimato. Con questa fiducia, un caro saluto."
Se fossimo in un paese normale questa notizia non dovrebbe fare scalpore. Non tanto perché se due signori intrattengono amichevoli rapporti sono incompatibili con i ruoli di controllore e controllato, ma per il semplice fatto che la decenza con cui all'estero si vanno a ricoprire ruoli di primo piano farebbe dimettere immediatamente un soggetto colpito da scandali e scandaletti. Voglio dire: una ministra inglese si è dimessa perché nella nota spese aveva aggiunto un paio di film porno per il marito, mentre qui il premier va a puttane (scusate il francesismo) e gli dicono anche “bravo!!”
Non è che dico che questi due giudici debbano andare a farsi la tintarella a quadrettoni, ma che almeno abbiano la decenza di dire “ok, noi ci facciamo da parte” mi sembrerebbe il minimo. Ma solo se fossimo un paese normale...
p.s. Se andate sul sito di Antonio Di Pietro potete firmare per chiedere le dimissioni di Napolitano(il giudice, non il Presidente della Repubblica)Mazzella.