Un presidente operaio per un'Italia sul lastrico [o anche peggio...]




"Quando mi hanno domandato 'ma lei cosa farebbe se si trovasse nella situazione di una persona licenziata' - ha riferito il premier - , io ho risposto: beh, non resterei con le mani in mano, cercherei di darmi da fare in qualunque altra direzione, intanto potrei cercare un altro lavoro perché non è detto che una persona debba nascere e morire sempre con lo stesso lavoro e poi mi darei da fare anche in lavori imprenditorialmente da mono persona, cioè cercherei di fare qualche cosa, naturalmente contando sulla cassa integrazione".


Facciamo così. Facciamo come ieri ha insegnato Roberto Saviano su rai3, in quella che io considero una vera e propria perla della televisione italiana [nonché una vera e propria lezione di giornalismo...]. Analizziamo le parole usate da Sua Emittenza.

Sono due i punti su cui mi soffermo, perché due sono le cose che più mi hanno colpito dell'ennesima uscita del premier: “cercherei di darmi da fare in qualunque altra direzione” Ora. Il contesto è di operai cassintegrati o – peggio – licenziati. In tutta la frase ciò che più mi fa pensare è quel “qualunque altra direzione”. O meglio, quel “qualunque”. Onde evitare la gaffe [quelle le lascio volentieri al massimo esperto, cioè il premier...] vado sul vocabolario [Zingarelli '07] e leggo: qualunque: 1. l'uno o l'altro che sia, indifferentemente; 2. Ogni. Notato niente di strano?? “ogni”, “indifferentemente”. Non so perché, ma a me viene da fare una connessione con ciò che qualche tempo fa disse lo sproloquiante ministro-bonsai Brunetta, che ci spiegava tutto entusiasta come, tra gli ammortizzatori sociali [cioè quei mezzi di cui dispone un soggetto privato o pubblico per far fronte a difficoltà occupazionali (ad esempio cassa integrazione o prepensionamento] ci fosse anche il lavoro nero. Ora, lo fate da soli il 2+2 o volete una mano?? No perché a me quel qualunque fa pensare che quindi ci sia l'implicita richiesta di dedicarsi al lavoro nero, cioè a quella prestazione lavorativa non assicurata ed illegale nella quale l'imprenditore [cioè i colleghi di Sua Emittenza...] nel 99,9[periodico] per cento dei casi lo mettono in quel posto al lavoratore per avere più “picciuli”. Oppure, ancor peggio, quel qualunque potrebbe stare a significare – in particolare per gli operai ed i braccianti del Sud – qualcosa come “cari signori, consentitemi di dirvi di cercare lavoro nella criminalità organizzata”, per la quale – come dire – certa gente avrebbe delle entrature vantaggiose [l'ospitalità data a Vittorio Mangano qualcuno se la ricorderà vero??]. Supposizioni di uno “sporco coglione comunista”? Beh, forse sì, forse no. Comunque, andiamo avanti ed arriviamo al secondo black out dei miei neuroni. “[...] Mi darei da fare anche in lavori imprenditorialmente da mono persona, cioè cercherei di fare qualche cosa, naturalmente contando sulla cassa integrazione". E qui credo sia la conferma di quanto ho sostenuto finora. Forse il nostro non sa – visto che non si è mai prestato al lavoro in catena di montaggio o presso un altoforno – che la cassa integrazione non ti permette di svolgere altra attività di natura lavorativa. Cioè, puoi anche metterti a fare un altro lavoro, ma devi rinunciare alla cig. Oppure – appunto – ti trovi un bel lavoretto in nero. Non so, esempio in un bel cantiere edile che tanto ora con la cementificazione del paese verranno su peggio dei funghi [qui per me si chiude il cerchio...].

Comunque, in conclusione vorrei fare una piccola deduzione [che è anche un “sogno” personale]. E qui vado a rompere l'anima niente meno che ad Aristotele ed i suoi “analitici primi” [così che nessuno possa dire che non studio...]

Aristotele ci insegna che “premessa 1”+ “premessa 2”= conclusione. Orbene. Allora sostituiamo questi generici termini [che non sto qui a spiegare, finché ci sono le scuole pubbliche usatele oppure andate in rete a vedere 'sta storia...] con una cosa simile:

premessa1: gli imprenditori [e gli operai] devono rimboccarsi le maniche [parole di Berlusconi, che ancora non ha smentito];

premessa2: “Berlusconi [fino a prova contraria] è un imprenditore”

Conclusione: “Berlusconi deve rimboccarsi le maniche”...



Allora mi chiedo: in base al detto aristotelico, quando ci ritroveremo il premier a raccogliere i pomodori in Puglia [ovviamente a nero...]??

Che poi mi chiedo perché una cosa simile non l'ha detta - visto che era ad Acerra - di fronte agli operai cassintegrati di Pomigliano D'Arco [ma vabbè, questa è un'altra storia...]