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foto: giornaledipuglia.com |
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Brindisi, 19 maggio 2012 – La dinamica non è ancora totalmente chiara, ma quel che è certo è che stamattina una bomba è esplosa alle ore 7,45 vicino all'Istituto professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone”, moglie del giudice ucciso a Capaci il 23 maggio 1992 insieme a Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonino Montinaro. Il bilancio parla di una ragazza deceduta ed altri sette studenti rimasti feriti - tra i quali uno in modo grave – immediatamente trasferiti all'ospedale Perrino.
Secondo quanto trapelato sino ad ora ad esplodere sarebbero stati addirittura due ordigni – entrambi di potenza considerevole esplosi in rapida successione – posti all'interno di un cassonetto per la raccolta differenziata, che sarebbe stato spostato volutamente, secondo gli inquirenti, per avvicinarlo all'istituto. L'esplosione, oltre ai danni visibili all'edificio scolastico, ha danneggiato persino la saracinesca di un negozio posto a circa un centinaio di metri dal luogo dell'esplosione.
Proprio il Tribunale, distante poche decine di metri dalla scuola, è considerato dagli inquirenti uno dei possibili obiettivi, anche se per oggi è previsto l'arrivo della Carovana Antimafia. Un possibile obiettivo che, qualora confermato, renderebbe ancora più inquietante chiedersi il perché di questi due ordigni.
«Ci sono i vigili del fuoco» - ha detto Fabiano Amati, assessore regionale alla Protezione Civile - «non ci sono studenti, un muro della scuola è completamente annerito e ci sono detriti ovunque. È un disastro».
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Aggiornamento ore 11. Prime conferme da parte degli inquirenti, secondo i quali l'obiettivo erano gli studenti e la matrice di natura mafiosa. L'ordigno, allo stato attuale degli aggiornamenti, sarebbe stato costituito da due bombole di gas collegate con un timer.
Intanto è stato istituito un pool di inquirenti per arrivare quanto prima a capire il chi ed il perché delle bombe.
Partite, inoltre, le prime perquisizioni negli appartamenti dei pregiudicati più noti.
Aggiornamento ore 12. Salgono a due le vittime: dopo Melissa Bassi, 16 anni, è ormai confermata la morte di Ilaria Capodieci anche lei 16enne, operata d'urgenza . Entrambe di Mesagne come la maggior parte delle ragazze coinvolte nell'esplosione.
Intanto gli inquirenti stanno seguendo la pista della Sacra Corona Unita. Nei giorni scorsi infatti sono state registrate due operazioni contro l'organizzazione pugliese. Una contro il clan Tornese[1] l'altra proprio a Mesagne, dove - come scrive La gazzetta del Mezzogiorno oggi[2] - l'esplosione di oggi potrebbe essere collegata all'attentato avvenuto nella notte tra l'1 ed il 2 maggio ai danni di Fabio Marini, presidente della locale associazione antiracket.
C'è chi, intanto, come Piero Ancona su SkyTg24, ha iniziato a spostare l'attenzione dall'organizzazione pugliese a quella siciliana. Ma su questo ancora non c'è alcuna conferma. Si inizia a parlare, inoltre, della possibilità che le bombole di gas usate come ordigno siano addirittura tre.
[1]
Blitz nel basso Salento. Smantellato clan Scu. 35 arresti per droga, lagazzettadelmezzogiorno.it, 14 maggio 2012;
[2]
Gli arresti a Mesagne, lagazzettadelmezzogiorno.it, 19 maggio 2012;