C'è un passaggio – più o meno ad un'ora dall'inizio del film – che mi ha dato da pensare. Tonino si trova a parlare con Gino, il delegato sindacale di fabbrica che fa un po' da “padre” a tutti gli altri operai:
Nonostante l'evidente sfiducia la scelta – morale – di Tonino sarà poi decisiva per il processo che lo Stato farà alle Br. Non mi interessa qui entrare nel merito storico-politico di quegli avvenimenti. Mi interessa capire, invece, se oggi quel “processo” non debba essere ripreso. Parlo del processo morale, naturalmente. Che poi lo si voglia chiamare “questione” morale è indifferente. Un po' meno indifferente è, invece, capire se sia meglio declinare il tutto al singolare o se, come credo, sia necessario parlare di “questioni” morali, al plurale. Ma entriamo nel dettaglio
Tedesco, la questione morale del PD ed il “moralizzatore” anti-casta. “L'Anonymous italiano”, il “Julian Assange tricolore”, “la Wikileaks italiana”. Sono tanti i modi in cui – sui media ed in rete – viene descritto questo “SpiderTruman”, personaggio che sembra essersi preso l'onere e l'onore di fare il moralizzatore estivo del nostro paese.
Al di là del dibattito (sic!) legato all'usare o meno il proprio nome in rete, è davvero così importante smascherarlo (o smascherarla, eventualmente...)? Leggendo nei giorni scorsi qualche commento mi sono reso conto di una cosa: questo paese sta perdendo il senso delle dimensioni.