foto: ragusanews.com |
Vittoria (Ragusa), 15 aprile 2012 - «Vogliamo tutti i nostri appalti, ed a maggior ragione uno così importante come quello dell'autoporto, scevri da qualunque contiguità o sospetto. La nostra è legalità vera e sostanziale, non di forma; perciò le informative antimafia sono state e saranno sempre la nostra guida in materia di appalti».
Ai proclami ha fatto seguire i fatti il sindaco Giuseppe Nicosia, che nei mesi scorsi aveva chiesto agli inquirenti di essere costantemente aggiornato sulle eventuali vicinanze tra le ditte che lavorano alla realizzazione del autoporto di contrada Crivello – progetto valutato intorno ai quindici milioni di euro - e Cosa Nostra. Nei giorni scorsi, infatti, facendo seguito all'indagine partita dalla Prefettura ragusana e poi passata alla Direzione Investigativa Antimafia di Catania, ha revocato l'autorizzazione temporanea concessa a febbraio ad una delle ditte interessate dai lavori. Stessa richiesta era arrivata, d'altronde, anche da Giuseppe Ingallina, rappresentante legale della «Autoporto Vittoria Scarl», la ditta principale a cui sono stati affidati i lavori.
La revoca arriva al termine delle indagini iniziate lo scorso marzo con il sequestro di due cave di ghiaia e sabbia e di tre mezzi del movimento terra e nelle quali erano state riscontrate varie violazioni in materia ambientale.
Ai proclami ha fatto seguire i fatti il sindaco Giuseppe Nicosia, che nei mesi scorsi aveva chiesto agli inquirenti di essere costantemente aggiornato sulle eventuali vicinanze tra le ditte che lavorano alla realizzazione del autoporto di contrada Crivello – progetto valutato intorno ai quindici milioni di euro - e Cosa Nostra. Nei giorni scorsi, infatti, facendo seguito all'indagine partita dalla Prefettura ragusana e poi passata alla Direzione Investigativa Antimafia di Catania, ha revocato l'autorizzazione temporanea concessa a febbraio ad una delle ditte interessate dai lavori. Stessa richiesta era arrivata, d'altronde, anche da Giuseppe Ingallina, rappresentante legale della «Autoporto Vittoria Scarl», la ditta principale a cui sono stati affidati i lavori.
La revoca arriva al termine delle indagini iniziate lo scorso marzo con il sequestro di due cave di ghiaia e sabbia e di tre mezzi del movimento terra e nelle quali erano state riscontrate varie violazioni in materia ambientale.