Questo articolo è uscito su “The Independent” con il titolo “Krokodil: the drug that eats junkies” il 22 giugno 2011. La firma è di Shaun Walker |
A heroin user prepares the drug in Zhukovsky, near Moscow |
Piazzati in una squallida cucina di uno degli appartamenti, svuotano il contenuto di un sacchetto di plastica blu che Oleg ha portato con sé – antidolorifici, iodio, accendini e un assortimento di fiale, siringhe e utensili da cucina.
Mezz'ora più tardi, dopo ebollizione, distillazione, miscelazione e agitazione, quello che rimane è una sostanza appiccicosa color caramella rimasta sul fondo della siringa, e un odore acre di iodio bruciato nell'aria. Sasha fissa un ago sporco alla siringa cercando una vena nel suo avambraccio pieno di lividi. Dopo un po' di tempo e dopo aver trovato un punto idoneo, passa la siringa ad Oleg, dicendogli di iniettarsi il liquido. Ha chiuso gli occhi, ed è arrivata la botta.
La Russia ha il numero più alto di consumatori di eroina al mondo – fino a due milioni, secondo le stime non ufficiali. Molti di loro sono destinati ad una vita dedita al crimine, con periodi di detenzione in carcere, la probabile contrazione dell'HIV e dell'epatite C ed una morte precoce. L'opera di contenimento della corrente di eroina che dall'Afghanistan entra in Russia ha portato a qualche limitato successo, ed il prezzo della droga venduta in strada è aumentato. Ma per questi tossicomani che non possono più permettersela, uno spettro ancora più terrificante ha alzato la testa.
La droga fatta in casa che Oleg e Sasha si iniettano è conosciuta come krokodil, o “coccodrillo”. È una desomorfina, un oppiaceo sintetico molto più potente dell'eroina creato da una complessa catena di miscelazione e reazioni chimiche, che i tossicomani compiono più volte al giorno. Mentre l'eroina costa dalle 20 alle 60 sterline, la desomorfina può essere “cucinata” partendo dalla codeina, elemento base delle pillole per il mal di testa, che costa due sterline a confezione, ed altri ingredienti domestici acquistabili a poco prezzo nei negozi.
È una droga per poveri, ed i suoi effetti sono terribili. Le è stato dato un nome da rettile perché i suoi velenosi ingredienti rendono rapidamente la pelle squamosa. Quello che succede dopo è anche peggio. Oleg e Sasha non l'hanno usata per molto, ma Oleg ha delle disgustose ferite dietro al collo.
«Se non centri la vena ti viene immediatamente un ascesso», dice Sasha. Essenzialmente, si iniettano veleno direttamente nelle loro carni. Una loro amica, in un appartamento vicino, è andato anche oltre.
«Lei non è andata in ospedale, ha continuato a farsi le iniezioni. La sua carne è caduta e adesso non riesce più a muoversi», dice Sasha. Le immagini degli stadi finali dell'uso del krokodil sono inquietanti. La carne diventa verde e la pelle si stacca, lasciando scoperte le ossa. Le persone che ne fanno uso marciscono – letteralmente – fino alla morte.
Il primo caso di uso del krokodil in Russia si è scoperto quattro anni fa, e da allora è stato un costante aumento, con un improvviso picco negli ultimi mesi. «Negli ultimi cinque anni, la vendita di compresse a base di codeina sono aumentate di decine di volte», dice Viktor Ivanov, capo della Drug Control Agency russa. «È abbastanza ovvio che non è perché tutti improvvisamente soffrono di mal di testa».
La dipendenza da eroina causa 30.000 morti all'anno in Russia – un terzo delle morti da farmaco totali – ma adesso c'è il problema aggiuntivo del krokodil. Ivanov ricorda una recente visita ad un centro di recupero per tossicodipendenti nella Siberia occidentale. «Mi hanno detto che due anni fa quasi tutti i loro pazienti usavano eroina», dice. «Oggi più della metà di loro sono sotto desomorfina».
Ha stimato che, complessivamente, il 5 per cento dei tossicodipendenti – circa 100.000 persone - russi fanno uso di krokodil e di altre droghe fatte in casa. È una immensa, nascosta epidemia – peggiore nelle zone più isolate della Russia dove la fornitura di eroina è irregolare – ma palpabile anche in città come Tver.
Ha una popolazione di mezzo milione di persone, distante un paio d'ore di treno da Mosca, lungo la rotta verso San Pietroburgo. Il centro della città, situato sulle rive del fiume Volga, è fiancheggiato da graziose costruzioni dell'epoca zarista, ma le periferie sono disgraziate. La gente siede su panchine di legno rotte in un parco infestato d'erbacce, ingoiando lattine di Jaguar, una bibita energetica alcolica. Sullo sfondo, ci sono fila di appartamenti fatiscenti. I negozi ed i ristoranti di Mosca sono un mondo lontano; per una festa, la gente prende l'autobus per il McDonald's che parte dalla stazione dei treni.
Nel principale centro di recupero per tossicodipendenti della città, Artyom Yegorov parla della devastazione che li krokodil causa. «La desomorfina causa il livello più alto di dipendenza, ed è il più difficile da curare», dice il giovane dottore, seduto in una delle sale di cura nella trasandata clinica, sotto una foto di Hugh Laurie come Dr House.
«Con il ritiro dell'eroina i principali sintomi durano tra i cinque ed i dieci giorni. Dopodiché c'è ancora un forte pericolo di ricaduta, ma il dolore fisico sparisce. Con il krokodil, il dolore può durare fino ad un mese ed è insopportabile. Devono essere iniettati dei fortissimi tranquillanti per impedire ai pazienti di svenire dal dolore».
Il dottor Yegorov dice che i dipendenti da krokodil sono immediatamente identificabili dall'odore. «L'odore di iodio impregna i loro abiti», dice. «Non c'è modo di lavarlo via, l'unica cosa che puoi fare è bruciare i vestiti. È meglio dimenticarsi anche degli appartamenti usati per cucinare il krokodil, dato che l'odore non andrà mai via neanche da lì».
I dipendenti da krokodil dicono di non aver mai avuto problemi nell'acquistarne l'ingrediente chiave – le pillole di codeina, che sono vendute senza ricetta. «Una volta ho provato a comprarne quattro scatole, ma la donna ha detto che potevano venderne solo due a persona», ricorda uno, con una risata. «Quindi ne ho comprate due scatole, sono tornato dopo cinque minuti e ne ho comprate altre due. Non si rifiutano mai di vendercele, anche se sanno cosa ne facciamo». La soluzione, per molti, è ovvia: vietare la vendita delle pillole di codeina, o almeno renderla possibile solo tramite ricetta. Nonostante le autorità conoscano il problema da oltre un anno, ancora nulla è stato fatto.
Il Presidente Medvedev ha chiesto che tutti i siti che spiegano come fare il krokodil siano chiusi, ma non ha proibito la vendita delle pillole. Lo scorso mese, un portavoce del ministro della Salute che ci sono piani per rendere la codeina vendibile solo dietro ricetta, ma è impossibile che questa misura sia adottata velocemente. L'opposizione delle compagnie farmaceutiche è una delle cause dell'inattività.
«Un anno fa abbiamo detto che avremmo introdotto la prescrizione», dice il signor Ivanov. «Queste compresse non costano molto ma i margini di profitto sono alti. Alcune farmacie ricavano il 25 per cento del loro profitto dalla loro vendita. Non è nell'interesse delle case farmaceutiche o delle stesse farmacie fermare questo commercio, quindi il governo dovrà usare il suo potere per regolarlo».
In aggiunta al krokodil, le cronache raccontano che i tossicodipendenti usano anche altre sostanze mischiate artificialmente, e l'ultima delle droghe da strada è il tropicamide. Usato dagli oculisti come collirio per dilatare le pupille durante gli esami, il dottor Yegorov sostiene che i pazienti non incontrano difficoltà nel procurarsi le capsule, che costano due sterline a fiala. Iniettato, ha gravi effetti sulla psiche e porta a pensieri suicidi.
«Le droghe sono vendute ai tossicodipendenti da normali donne che lavorano nelle farmacie e che sanno esattamente l'uso che ne verrà fatto», dice Yevgeny Roizman, un attivista anti-droga che per primo ha parlato pubblicamente del problema quest'anno. «Vendono a ragazzi della stessa età dei loro figli. Russi che uccidono altri russi».
Zhenya, parlando tranquillamente dietro ai suoi occhiali scuri, decide di raccontare la sua storia mentre sono seduto sul retro della sua macchina in una piazzola alla periferia di Tver. Lui è riuscito a liberarsi dal vizio dopo aver speso settimane in una clinica per disintossicarsi sperimentando gli orrendi sintomi dell'astinenza che includevano convulsioni, febbre a 40° e vomito. Ha perso 14 denti dopo che le sue gengive sono marcite ed ha contratto l'epatite C.
Ma il suo destino è essenzialmente una miracolosa fuga – dopo tutto è ancora vivo. Zhenya viene da una piccola città fuori Tver, è stato un eroinomane per una decina d'anni prima di iniziare a fare uso di krokodil un anno fa. Dei dieci amici con cui ha iniziato a farsi di eroina dieci anni fa, sette sono morti.
A differenza dell'eroina, i cui effetti possono durare alcune ore, il krokodil dura tra i novanta minuti e le due ore, dice Zhenya. Dato che il processo di “cottura” dura circa mezz'ora, essere un dipendente da krokodil è fondamentalmente un lavoro a tempo pieno.
«Ricordo che una volta siamo andati avanti a cucinare per tre giorni», dice uno degli amici di Zhenya. «Non dormi molto quando sei sotto l'effetto del krokodil, ed hai bisogno di svegliarti ogni paio d'ore per un'altra dose. A quel tempo cucinavamo a casa nostra, e un sacco di persone venivano a trovarci e ad aiutarci. Per tre giorni non abbiamo fatto altro. Alla fine siamo usciti barcollando, tutti gialli, esausti e puzzando di iodio».
A Tver molti dei dipendenti da krokodil lo usano solo quando non hanno abbastanza soldi per l'eroina. Appena riescono a guadagnare o a rubare la cifra necessaria, tornano all'eroina. In altre ancor più isolate regioni della Russia, dove l'eroina costa ancora di più e la gente è ancora più povera, il problema è anche più grave. Le persone diventano dipendenti esclusivamente dal krokodil, dandosi così una speranza di vita di meno di un anno.
Zhenya dice che ogni singolo tossicodipendente che conosce nel suo paese è passato dall'eroina al krokodil, perché costa meno ed è più facile da ottenere. «Puoi sentire quanto sia disgustoso quando lo provi», ricorda. «Sogni l'eroina, qualcosa che sembri pulito e non un veleno. Ma non puoi permettertelo e continui a farti di krokodil. Finché non muori».
Alcuni dei nomi in questa storia sono stati modificati.
P.s. Se qualcuno volesse avere un'ulteriore prova di quanto scritto, può cliccare qui e qui. ATTENZIONE: SONO IMMAGINI NON ADATTE A STOMACI DELICATI