foto: vivienna.it |
Catania, 18 marzo 2012 - È di qualche giorno fa la nomina da parte del Consiglio Superiore della Magistratura di Amedeo Bertone (al centro nella foto) come Procuratore aggiunto a Catania, dove nello stesso ruolo è stato confermato Michelangelo Patanè.
Per Bertone, 61 anni, negli ultimi anni al fianco del Procuratore Sergio Lari a Caltanissetta, dove in questi giorni aveva firmato le richieste sulla strage di via D'Amelio, si tratta di un ritorno. Tra i fondatori della Direzione Distrettuale Antimafia catanese, proprio a Bertone si devono varie indagini sul clan Santapaola, in particolare il procedimento denominato “Orsa Maggiore” - la più importante operazione sui fiancheggiatori della famiglia mafiosa portata avanti dalla magistratura catanese – e, soprattutto, a lui si deve la condanna dei responsabili dell'omicidio del giornalista Pippo Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
Borsista della cattedra di Diritto privato dell'università etnea, entra in magistratura come pretore a Crema nel 1979. Nel 1985 viene chiamato a Catania, come sostituto procuratore. Cinque anni dopo entra a far parte del Pool antimafia catanese e, nel 1991, della Direzione distrettuale antimafia.
Dopo l'arrivo di Giovanni Salvi come procuratore capo ad ottobre[1] e distintosi per essere stato il primo procuratore ad aver presenziato[2] alla commemorazione dell'omicidio del giornalista di Palazzolo Acreide,, il ritorno di Bertone – entrambi peraltro appartenenti a Magistratura Democratica, la corrente di sinistra della magistratura - si sta per chiudere, finalmente, la stagione delle ombre sulla Procura catanese?
Per Bertone, 61 anni, negli ultimi anni al fianco del Procuratore Sergio Lari a Caltanissetta, dove in questi giorni aveva firmato le richieste sulla strage di via D'Amelio, si tratta di un ritorno. Tra i fondatori della Direzione Distrettuale Antimafia catanese, proprio a Bertone si devono varie indagini sul clan Santapaola, in particolare il procedimento denominato “Orsa Maggiore” - la più importante operazione sui fiancheggiatori della famiglia mafiosa portata avanti dalla magistratura catanese – e, soprattutto, a lui si deve la condanna dei responsabili dell'omicidio del giornalista Pippo Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
Borsista della cattedra di Diritto privato dell'università etnea, entra in magistratura come pretore a Crema nel 1979. Nel 1985 viene chiamato a Catania, come sostituto procuratore. Cinque anni dopo entra a far parte del Pool antimafia catanese e, nel 1991, della Direzione distrettuale antimafia.
Dopo l'arrivo di Giovanni Salvi come procuratore capo ad ottobre[1] e distintosi per essere stato il primo procuratore ad aver presenziato[2] alla commemorazione dell'omicidio del giornalista di Palazzolo Acreide,, il ritorno di Bertone – entrambi peraltro appartenenti a Magistratura Democratica, la corrente di sinistra della magistratura - si sta per chiudere, finalmente, la stagione delle ombre sulla Procura catanese?
Note |
[2] Fava, storica visita del procuratore capo
Rinascono intanto I Siciliani. Ma Giovani di Clauda Campese, CtZen.it, 6 gennaio 2012