Inchiesta "Grandi Eventi", definita la rete-Giacchetto

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Palermo - Sono Angelo Vitale, Sergio Colli, Stefania Scaduto e Giuseppe Imburgia gli ultimi quattro indagati nell'inchiesta “Grandi Eventi”[1] che in queste settimane sta delineando il sistema in cui venivano affidati gli appalti per le manifestazioni sportive in Sicilia. Nomi che vanno ad aggiungersi a quelli dell'imprenditore Luciano Muratore, del dirigente regionale Antonio Belcuore e soprattutto a quello di Fausto Giacchetto, considerato dagli inquirenti il vertice del “sistema”.

Pur non avendo convalidato il sequestro dei soldi e dei gioielli rinvenuti nelle due cassette di sicurezza («non hanno alcuna pertinenza con i reati contestati», dicono gli avvocati della difesa), il provvedimento preso dal giudice per le indagini preliminari Giuliano Castiglia ha permesso di definire nei dettagli il sistema ricostruito dagli uomini del Nucleo speciale Spesa pubblica della Guardia di Finanza coordinati dai pubblici ministeri Maurizio Agnello e Gaetano Paci.

Tutto, come già definito nelle scorse settimane, ruota intorno alla figura di Giacchetto, che «coordina le condotte (predisposizione delle offerte, presentazione delle medesime, recapito di cose ai pubblici funzionari, compimento di operazioni finanziarie)» di Angelo Vitale e Sergio Colli, rappresentanti legali rispettivamente della Media Center & Management s.r.l. e della Media Consulting s.r.l., la cui importanza nel «sistema collusivo» veniva immediatamente dopo quella di Giacchetto. «Soggetti alle dipendenze» del project manager sarebbero state Stefania Scaduto e Daniela Craparotta. Tra le società coinvolte, oltre a quelle appena citate, ci sarebbero le palermitane Barter Consulting s.r.l.; Key 75 s.r.l.; General Service s.r.l. e la D.I. di Giacchetto. A Roma la Jumbo Grandi Eventi S.p.A e le milanesi Ab Comunicazioni s.r.l. e Space s.r.l.

Il ruolo di primo piano di Giacchetto sarebbe riscontrabile anche dal fatto che era proprio lui ad intrattenere «i rapporti e le intense relazioni con i soggetti che operano a vario titolo negli enti pubblici che finanziavano gli eventi e che bandiscono le gare», come il commercialista e consulente della Regione Giuseppe Imburgia e Antonio Belcuore.

A Giacchetto non è stato per ora contestato il reato di corruzione, nonostante il giudice per le indagini preliminari evidenzi come «la ramificazione e l'efficacia operativa del sistema consentono di presumere che lo stesso sia consolidato e costantemente lubrificato da un'intensa pratica di elargizione di doni e rendono plausibile l'ipotesi che siano state realizzate anche condotte corruttive».

Note
[1] http://senorbabylon.blogspot.it/2012/07/inchiesta-grandi-eventi-ecco-come-si.html