foto: frontierenews.it |
Kiev (Ucraina), 29 giugno 2012 – La notizia è uscita martedì sul Fatto Quotidiano[1], a tre giorni dalla sua pubblicazione, però, sembra non aver suscitato lo scalpore – e lo sdegno – che meriterebbe.
Secondo quanto scriveva Luca Pisapia martedì, nel denaro con il quale si è finanziato Euro 2012 ci sarebbe finito gran parte del denaro destinato al reparto di oncologia dell'ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev, il cui ruolo – nell'ambito della cura dei piccoli pazienti – è più che strategico: la sua costruzione infatti garantirebbe la possibilità di fare operazioni di trapianto di midollo da non parenti senza che i piccoli siano costretti a forme di turismo sanitario verso altri Paesi, con il logico incremento dei costi per viaggio ed operazione.
«Col decreto governativo numero 433 del 21 maggio 2012, relativo ad alcune modifiche da apporre al programma statale per la preparazione e lo svolgimento della fase finale del Campionato Europeo di Calcio in Ucraina nel 2012» - si legge in una lettera aperta di diverse organizzazioni non governative, sia ucraine che internazionali - «il governo ucraino ha ridotto di 349 milioni di grivne (34,9 milioni di euro circa) le dotazioni del bilancio statale in precedenza allocate all'ospedale pediatrico Oxkhmatdyt, che sono passate da 399 a 50 milioni di grivne. E nello stesso decreto è stato deciso di aumentare le allocazioni destinate a Euro 2012 di 340 milioni di grivne, portando il totale destinato dal governo ucraino agli Europei a quasi 21 miliardi di grivne».
La mancanza di strutture adeguate – che si parli di Ucraina come del resto del mondo, naturalmente – evidentemente rende inapplicabile qualsivoglia possibilità di effettuare diagnosi in tempo utile per poter curare i bambini affetti da tumore (circa 2.000 all'anno, secondo i dati di Soleterre[2], una organizzazione non governativa che opera a livello mondiale nell'ambito dell'oncologia pediatrica e della neurochirurgia).
Un sistema, quello sanitario, che in Ucraina è stato ricreato già due volte: la prima dopo il crollo dell'Unione Sovietica, il secondo dopo Chernobyl (anno 1986), ed oggi nelle strutture preposte mancano sia pediatri che strumenti adeguati per controlli e cure.
Questo perché – così come avviene in Italia – il sistema sanitario ucraino è utilizzato per altri scopi, in particolare il riciclaggio di denaro sporco in quel connubio tra mafie, politici ed amministratori locali corrotti che in Italia non ha bisogno di essere spiegato. Il Ministero della Sanità, inoltre, avrebbe più volte acquistato farmaci falsi, tanto da costringere l'Organizzazione mondiale della sanità ad intervenire, monitorando alcuni dei laboratori da cui questi farmaci sarebbero partiti.
L'Ucraina non è peraltro nuova a finanziamenti promessi e non elargiti, come capitò nel 2006 con il “Children's Hospital of the Future Project”, con il quale si sarebbe dovuto creare un centro per ospitare i piccoli degenti insieme alle loro madri, che sarebbe dovuto diventare una «istituzione per la medicina pediatrica di livello europeo, con le tecnologie più avanzate, i migliori professionisti e le più importanti risorse intellettuali della sfera medica». A sei anni di distanza – e con un cambio di governo alle spalle - quel progetto aspetta ancora che dalle dichiarazioni si passi ai fatti.
In sostituzione dell'ospedale comunque, ai bambini è stato regalato un pallone, aggiungendo la beffa al danno, come si suol dire.
Secondo quanto scriveva Luca Pisapia martedì, nel denaro con il quale si è finanziato Euro 2012 ci sarebbe finito gran parte del denaro destinato al reparto di oncologia dell'ospedale pediatrico Oxkhmatdyt di Kiev, il cui ruolo – nell'ambito della cura dei piccoli pazienti – è più che strategico: la sua costruzione infatti garantirebbe la possibilità di fare operazioni di trapianto di midollo da non parenti senza che i piccoli siano costretti a forme di turismo sanitario verso altri Paesi, con il logico incremento dei costi per viaggio ed operazione.
«Col decreto governativo numero 433 del 21 maggio 2012, relativo ad alcune modifiche da apporre al programma statale per la preparazione e lo svolgimento della fase finale del Campionato Europeo di Calcio in Ucraina nel 2012» - si legge in una lettera aperta di diverse organizzazioni non governative, sia ucraine che internazionali - «il governo ucraino ha ridotto di 349 milioni di grivne (34,9 milioni di euro circa) le dotazioni del bilancio statale in precedenza allocate all'ospedale pediatrico Oxkhmatdyt, che sono passate da 399 a 50 milioni di grivne. E nello stesso decreto è stato deciso di aumentare le allocazioni destinate a Euro 2012 di 340 milioni di grivne, portando il totale destinato dal governo ucraino agli Europei a quasi 21 miliardi di grivne».
La mancanza di strutture adeguate – che si parli di Ucraina come del resto del mondo, naturalmente – evidentemente rende inapplicabile qualsivoglia possibilità di effettuare diagnosi in tempo utile per poter curare i bambini affetti da tumore (circa 2.000 all'anno, secondo i dati di Soleterre[2], una organizzazione non governativa che opera a livello mondiale nell'ambito dell'oncologia pediatrica e della neurochirurgia).
Un sistema, quello sanitario, che in Ucraina è stato ricreato già due volte: la prima dopo il crollo dell'Unione Sovietica, il secondo dopo Chernobyl (anno 1986), ed oggi nelle strutture preposte mancano sia pediatri che strumenti adeguati per controlli e cure.
Questo perché – così come avviene in Italia – il sistema sanitario ucraino è utilizzato per altri scopi, in particolare il riciclaggio di denaro sporco in quel connubio tra mafie, politici ed amministratori locali corrotti che in Italia non ha bisogno di essere spiegato. Il Ministero della Sanità, inoltre, avrebbe più volte acquistato farmaci falsi, tanto da costringere l'Organizzazione mondiale della sanità ad intervenire, monitorando alcuni dei laboratori da cui questi farmaci sarebbero partiti.
L'Ucraina non è peraltro nuova a finanziamenti promessi e non elargiti, come capitò nel 2006 con il “Children's Hospital of the Future Project”, con il quale si sarebbe dovuto creare un centro per ospitare i piccoli degenti insieme alle loro madri, che sarebbe dovuto diventare una «istituzione per la medicina pediatrica di livello europeo, con le tecnologie più avanzate, i migliori professionisti e le più importanti risorse intellettuali della sfera medica». A sei anni di distanza – e con un cambio di governo alle spalle - quel progetto aspetta ancora che dalle dichiarazioni si passi ai fatti.
In sostituzione dell'ospedale comunque, ai bambini è stato regalato un pallone, aggiungendo la beffa al danno, come si suol dire.
Note |
[2] http://www.soleterre.org/it/appello-speciale