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Palermo, 1 aprile 2012 – Arrestato due sere fa all'aeroporto di Bangkok Robert von Palace Kolbatschenko, meglio noto come Vito Roberto Palazzolo, 64enne originario di Terrasini, considerato il tesoriere dei Corleonesi negli anni Ottanta e Novanta, tanto da essere entrato nella celeberrima indagine portata avanti dal giudice Giovanni Falcone denominata “Pizza Connection”, con la quale si accertò il ruolo centrale che Cosa Nostra aveva assunto nella raffinazione e nel traffico di eroina.
Condannato in via definitiva nel 2009 a nove anni per associazione mafiosa, viveva ormai da anni a Johannesburg, in Sudafrica in quanto nel paese non esiste il reato di associazione mafiosa – che ha sempre negato l'estradizione - fino al momento dell'arresto ha gestito le sorgenti idriche dalle quali si imbottiglia l'acqua, chiamata “Eau de vie”, fornita in esclusiva alla “South African Airways”. Nell'impero che è riuscito a costruirsi durante tutta la sua latitanza e che ora è scandagliato al millimetro da parte degli inquirenti, anche una società di sicurezza, chiamata “The Security” e costituita da cittadini russi e marocchini, un immenso allevamento di struzzi ed una riserva di caccia frequentata da facoltosi personaggi locali.
Oltre a questi, gli interessi di Palazzolo arrivano fino all'Angola attraverso la “Rcb Corporation L.d.a.” operante nel campo dello sfruttamento minerario e la “Von Palace diamonds cutters”, operante nel settore del taglio di diamanti e di cui è titolare.
L'arresto è stato possibile grazie al lavoro congiunto del Reparto operativo e della Mobile di Palermo, del Raggruppamento operativo speciale di Roma in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia romano anche grazie alle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia palermitana, condotte tramite intercettazioni telematiche sui più importanti social network (facebook in primis) e tramite il più “classico” uso di fonti confidenziali.
Palazzolo è, come riporta Repubblica.it, attualmente in stato di “trattenimento temporaneo” in una cella dell'ufficio immigrazione dell'aeroporto thailandese, in attesa che i due paesi si mettano d'accordo per la sua estradizione verso l'Italia. Decisione, per niente scontata, che arriverà però solo lunedì mattina. Da non scartare, infatti, è anche l'ipotesi che il giudice thailandese che dovrà decidere opti per l'estradizione verso il Sudafrica, dato che con il nuovo alias Palazzolo è cittadino di quel paese.
Condannato in via definitiva nel 2009 a nove anni per associazione mafiosa, viveva ormai da anni a Johannesburg, in Sudafrica in quanto nel paese non esiste il reato di associazione mafiosa – che ha sempre negato l'estradizione - fino al momento dell'arresto ha gestito le sorgenti idriche dalle quali si imbottiglia l'acqua, chiamata “Eau de vie”, fornita in esclusiva alla “South African Airways”. Nell'impero che è riuscito a costruirsi durante tutta la sua latitanza e che ora è scandagliato al millimetro da parte degli inquirenti, anche una società di sicurezza, chiamata “The Security” e costituita da cittadini russi e marocchini, un immenso allevamento di struzzi ed una riserva di caccia frequentata da facoltosi personaggi locali.
Oltre a questi, gli interessi di Palazzolo arrivano fino all'Angola attraverso la “Rcb Corporation L.d.a.” operante nel campo dello sfruttamento minerario e la “Von Palace diamonds cutters”, operante nel settore del taglio di diamanti e di cui è titolare.
L'arresto è stato possibile grazie al lavoro congiunto del Reparto operativo e della Mobile di Palermo, del Raggruppamento operativo speciale di Roma in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia romano anche grazie alle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia palermitana, condotte tramite intercettazioni telematiche sui più importanti social network (facebook in primis) e tramite il più “classico” uso di fonti confidenziali.
Palazzolo è, come riporta Repubblica.it, attualmente in stato di “trattenimento temporaneo” in una cella dell'ufficio immigrazione dell'aeroporto thailandese, in attesa che i due paesi si mettano d'accordo per la sua estradizione verso l'Italia. Decisione, per niente scontata, che arriverà però solo lunedì mattina. Da non scartare, infatti, è anche l'ipotesi che il giudice thailandese che dovrà decidere opti per l'estradizione verso il Sudafrica, dato che con il nuovo alias Palazzolo è cittadino di quel paese.