Kampala (Uganda), 29 giugno 2012 – Come se non bastassero il Lord's Resistance Army ed i suoi bambini soldato, in questi anni l'Uganda sta vivendo un altro dramma, che sembra però aver conquistato decisamente meno il cuore e le menti degli organi di informazione del Nord del mondo (anche se gli anglofoni conoscono probabilmente questa storia da molto più tempo di noi), forse perché su Joseph Kony - il signore della guerra che ha rapito l'infanzia a circa 60mila bambine e bambini, come raccontato in una recente intervista da Grace Akallo[1], ex bambina soldato proprio dell'Esercito di Resistenza del Signore, ad Inter Press Service – si è ormai creata una sorta di industria, fatta di video di denuncia sbagliati (il famoso “Kony2012”, che racconta una realtà un po' diversa dall'Uganda di oggi, come sostiene Rosebell Kagumire, giornalista e blogger ugandese[2]) magliette e gadget vari e che spesso dietro alla caritatevole umanità occidentale malcela interessi di altra natura.
Nancy la bambina-soldato non l'ha fatta. Si è sempre presa cura dei suoi fratelli. «Una brava ragazza, umile e lavoratrice», raccontava suo padre – Michael Odongkara – a Amy Fallon ed al quotidiano britannico The Independent ad aprile[3]. Tutto però cambia nel 2004, quando per Nancy Lamwaka, che oggi ha dodici anni, iniziano i problemi. Non riesce più a trattenere la saliva, le labbra si gonfiano, ogni volta che tocca cibo la sua testa inizia ad oscillare ed il suo corpo a tremare. Quattro anni dopo smette di parlare.
Questa misteriosa malattia è stata battezzata col nome di “nodding desease” (dall'inglese to nod, “ciondolare il capo”, caratteristica peculiare della malattia). Negli ultimi tempi – ormai si parla già di anni se non di decenni, con i primi casi registrati in Sudan e Tanzania già negli anni '60 – sta colpendo i bambini tra i cinque ed i 15 anni del Nord Uganda, dove stando alle stime del governo ugandese sono già 200 i morti e circa tremila i contagiati nel giro di due anni.
I medici non hanno ancora trovato una cura. Anche perché non sanno neanche da che parte iniziare a cercarla.
Non si sa da dove arrivi la malattia né come venga trasmessa. Fino ad ora le uniche informazioni accertate dai ricercatori sono le modalità in cui essa si manifesta – in particolare convulsioni, ritardo mentale derivante da atrofia cerebrale ed il ciondolamento del capo che l'aveva fatta inizialmente equiparare ad una forma epilettica, anche se sembra più corretto avvicinarla alla narcolessia[4] – nonché l'attivazione dei sintomi attraverso il contatto con alcuni cibi.