Marllory Dadiana Chacón Rossell, la "signora del narco"

Città del Guatemala (GUATEMALA) – Lo scorso 11 ottobre l'International Crisis Group[1] lanciava l'allarme sostenendo come il Guatemala stesse diventando uno dei punti nevralgici nel traffico di droga sulla rotta tra Colombia e Stati Uniti. È di ieri la notizia che proprio dal Guatemala arriva uno dei personaggi chiave di tutto il traffico: Marllory Dadiana Chacón Rossell, la signora del narco.

Se da un lato, infatti, il Guatemala ha un elevato tasso di crescita – anche paragonato a molti dei paesi europei – dall'altro lato la sua storia è piena di episodi di violenza e scontri armati, e la sua società è definita in base ad un'alta disuguaglianza sociale. Uno scenario perfetto per i narcotrafficanti, con il cartello messicano dei Los Zetas che da mesi sta tentando di inserire il paese nella sua sfera di influenza (la regione settentrionale di Alta Verapaz si dice sia già sotto il suo controllo).
Per evitare che i cartelli possano infiltrarsi ulteriormente nel paese, tra i primi atti del neo-eletto presidente della Repubblica, l'ex generale Otto Perez Molina c'è stato proprio il conferimento alle forze armate di poteri speciali per debellare crimine organizzato e violenza, sulla falsariga delle decisioni prese nella più che fallimentare “guerra al narcotraffico” portata avanti dal suo parigrado messicano Felipe Calderón Hinojosa, che nel sexenio che sta per terminare ha portato a circa 40 mila morti e a una sempre maggiore infiltrazione dei cartelli in vari settori della società (in primis nella politica, dove – raccontava qualche giorno fa alla rivista Proceso Oswaldo Chacón Rojas[2] – i cartelli potrebbero utilizzare le prossime elezioni di luglio per scegliere candidati a loro vicini e per lavare i proventi illeciti).

Più che alla situazione messicana, però, il neo-presidente dovrà porre un'attenzione maggiore al fronte interno, dove risiede la 39enne Marllory Dadiana Chacón Rossell (nella foto) che il Dipartimento del Tesoro statunitense ha da poco inserito nella lista dei più importanti narcotrafficanti del Centroamerica e del Guatemala, da dove rifornirebbe di migliaia di chilogrammi di cocaina al mese i cartelli messicani – e dunque anche la 'ndrangheta calabrese e l'Europa - e da dove sarebbe responsabile – attraverso le imprese immobiliari di cui è titolare - della più importante “lavanderia” di dollari guatemalteca.
«Le attività di Marllory Dadiana ed i suoi collegamenti con i cartelli messicani l'hanno resa una figura chiave nel traffico di droga», sostiene Adam Szubin, direttore dell'Ufficio di controllo dei beni stranieri (Ofac, in inglese).

Con l'inserimento in questa lista, alla “signora del narco” saranno congelati tutti i beni – sia quelli interamente di sua proprietà, sia quelli in proprietà partecipata – e che sono soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti, così come sarà proibito agli istituti finanziari statunitensi qualsiasi tipo di operazione con lei e con il marito, l'honduregno Jorge Andrés Fernández Carbajal in base alla cosiddetta “legge Kingpin”[3].

Note
[1] http://www.crisisgroup.org/
[2] http://senorbabylon.blogspot.com/2012/01/messico-il-denaro-dei-cartelli.html;
[3] U.S. Kingpin Act Lowers Global Threat of Drug Traffickers di Eric Green, archivio del governo statunitense, 26 giugno 2088