Feudo del boss Michele Greco assegnato a 25 anni dalla confisca

Polizzi Generosa (Palermo) – «Oggi è una giornata importante per Polizzi e le Madonie». È iniziato così il discorso dell'assessore regionale per l'Economia Gaetano Armao, che ha sancito, anche nelle dichiarazioni, la fine di una querelle lunga ben venticinque anni.
Nella giornata di ieri, infatti, nell'aula consiliare è stato finalmente consegnato al consorzio “Sviluppo e legalità” il feudo di Verbumcaudo, confiscato al “Papa”, come era noto il boss Michele Greco e confiscatogli dal giudice Giovanni Falcone nel 1987. Prevista per il mese di settembre la comparsa sugli scaffali della pasta, con marchio della Regione, prodotta dal grano piantato nei 150 ettari del bene.

Nonostante il feudo sia stato assegnato al consorzio per soli quindici anni – tempo eccessivamente breve, secondo molti - «l'affidamento è motivo di grande orgoglio e responsabilità per un organismo che ha saputo riscattare un intero territorio con un messaggio antimafia chiaro e diretto», come ha ribadito il presidente del consorzio Salvatore Graffato, che si è detto particolarmente fiero del fatto che il feudo sia già produttivo, «tempi veloci, efficienza e determinazione rappresentano una garanzia nella lotta senza quartiere alla mafia».

È stato inoltre reso noto che sei dei 150 ettari del feudo saranno destinati, grazie alla collaborazione dell'Istituto regionale Vini e Olii di Sicilia, alla produzione di uva.

L'assegnazione segna poi una duplice vittoria per chi, come Vincenzo Liarda della CGIL, si è battuto in tutti questi anni affinché il bene fosse utilizzato a scopi sociali e non venduto a seguito dell'ipoteca di due milioni e mezzo scoperta nel 2007. Battaglia che gli è costata una lunga serie di atti intimidatori, non ultima quella recapitatagli pochi giorni fa[1]

La lotta alla criminalità organizzata non si ferma però al feudo di Verbumcaudo – che l'assessore Armao vorrebbe trasformare in un vero e proprio “simbolo” - e a richiamare tutti all'ordine, evitando facili entusiasmi, è stato il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo che, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in Sicilia, ha evidenziato come il duplice omicidio nell'agrigentino dei giorni scorsi siano «un campanello d'allarme che deve tenere solleciti».[2]

Nell'attesa che il feudo diventi quel simbolo tanto agognato dall'assessore Armao, per ora l'unico “simbolismo” che Verbumcaudo porta con sé è quello della cieca burocrazia, che ha permesso di rallentare la lotta territoriale alla criminalità organizzata di ben 25 anni.

Note
[1] Verbumcaudo, questa assegnazione non s’ha da fare di Chiara Pracchi, Narcomafie, 26 gennaio 2012:
[2] http://senorbabylon.blogspot.com/2012/01/duplice-omicidio-ad-agrigento-si.html