Messico, combattere il narcotraffico a colpi di...fumetto



Città del Messico, 11 ottobre 2011 - Se i narcotrafficanti utilizzano le “narcocorridos” - la versione messicana dei neomelodici che inneggiano alla camorra – o i “narcomessaggi” che sempre più spesso accompagnano i morti ammazzati dai cartelli, il governo di Felipe Calderon risponde con i fumetti.

Sono dieci, per ora, i video-fumetti realizzati dal governo federale – tutti disponibili sul canale youtube – con i quali si sta tentando di combattere il fenomeno del narcotraffico su un piano diverso da quello militare (dove la situazione – fatta spesso di militari corrotti – è pressoché fallimentare).

Il lavoro intrapreso, spiega Alejandro Poire, portavoce del settore sicurezza del governo federale, «fa parte di una strategia globale che prevede in parte anche l'uso della forza pubblica. Inoltre stiamo lavorando anche con altri stati per cercare di fare formazione e tentare di prevenire azioni criminali. A tutto questo si deve aggiungere il lavoro di partnership fra i diversi stati del Messico». Il messaggio che si vuole far passare attraverso questi video-fumetti, è che «solo attraverso le istituzioni del Paese si potrà creare una società che viva in sicurezza e che questa sia duratura», continua Poire. «Nessuno, ad iniziare dallo Stato, dovrà scendere a patti o addirittura trattare con i criminali».

Presentati da un video dello stesso portavoce, i “10 miti della lotta per la sicurezza” hanno il compito di destrutturare quelli che secondo il governo sono stereotipi (o “miti”, come definiti nei video) con i quali l'operato del governo viene presentato, tra i quali il fatto che le strategie utilizzate facciano uso della sola forza militare (mito numero 1), che l'unico soluzione possibile sia quella di negoziare con i cartelli (mito numero 4) o che il Messico sia il paese più violento del mondo (mito numero 10)

Quanti di questi video-fumetti saranno poi tradotti con reali politiche di contrasto al fenomeno e quanti rimarranno invece mera propaganda sarà il tempo a dirlo.

di seguito i "10 miti"