Obama's Mexicogate?

di Laura Carlsen, direttrice del Programma americano per il Centro per la Politica Internazionale a Città del Messico e columnist per Foreign Policy in Focus (qui l'articolo originale: http://www.fpif.org/articles/obamas_mexicogate)

Un'operazione segreta per contrabbandare armi attraverso la frontiera per i cartelli della droga messicani – supervisionata da agenti del governo statunitensi – rischia di diventare lo scandalo maggiore per l'amministrazione di Obama.

L'operazione, chiamata “Fast and Furious”, è stata eseguita dall'Ufficio per l'Alcol, Tabacco, Armi da fuoco ed Esplosivi (ATF) di Phoenix, Arizona. L'ATF ha autorizzato l'acquisto di armi in un negozio di armi statunitense e ha monitorato la rotta del contrabbando verso il confine messicano. Secondo quanto riferito, più di 2.500 armi da fuoco sono state vendute a prestanome che hanno poi consegnato le armi ai contrabbandieri sotto il naso dell'ATF.

Ma una volta oltrepassato il confine, l'agenzia sembra aver perso le tracce delle armi. Centinaia di AK-47 e fucili Barret calibro .50 – le armi più usate nella guerra dei cartelli della droga – sono facilmente arrivate nelle mani di alcune tra le organizzazioni criminali più spietate del Messico.

Gunwalking
Nel gergo del traffico di armi, quando si tratta di permettere consapevolmente ai contrabbandieri di fare il proprio business, si chiama “gunwalking”. Secondo informatori dell'ATF, l'agenzia è rimasta a guardare come i compratori acquistassero fino a 20 armi alla volta passandole velocemente a trafficanti appostati nelle aree di parcheggio nelle vicinanze. La speranza era quella di seguire le armi e mettere le mani su uno dei cartelli principali.

Nel dicembre 2010 le armi “camminanti” sono state identificate come quelle con le quali i cartelli della droga hanno ucciso l'agente della Polizia di Frontiera Brian Terry. Un angosciato agente dell'ATF ha deciso di denunciare l'operazione di gunwalking, dopo che l'agenzia ha ignorato mesi di denunce.

L'agente John Dodson ha denunciato l'operazione “Fast and Fourious” in un'intervista con CBS News il 3 marzo. Dodson era preoccupato per l'operazione ben prima dell'omicidio di Terry. Un ampio numero di armi ha passato liberamente il confine durante la prima parte del 2010, lui ed altri agenti dell'ATF notò allarmato l'aumento del numero di crimini violenti a sud della frontiera. Ha detto di aver riferito al suo supervisore: «Quante più armi comprano, più violenza avremo laggiù».

Dodson informa che il suo supervisore gli ha replicato: «Se vuoi farti una frittata, devi rompere alcune uova».

Anche alcuni proprietari di armerie espressero il disagio per il numero di armi che vendevano ai compratori ombra, ma gli fu detto di continuare.

Poco dopo l'intervista a Dodson, il direttore dell'ufficio messicano dell'ATF, Darren Gil, ha detto alla CBS di aver iniziato a ricevere segnalazioni inquietanti in merito ad un insolitamente elevato numero di armi provenienti dall'area di Phoenix che comparivano durante le violenze dei cartelli messicani. Quando ha iniziato a fare domande, scoprì che al suo team era stato bloccato l'accesso alle informazioni sull'operazione.

Gil chiese ufficialmente al quartier generale statunitense, che gli risposero di essere ai diretti ordini del Dipartimento di Giustizia e che non avrebbe dovuto dire niente al governo messicano in merito al programma.

Gil si dimise disgustato nel dicembre 2010 dopo aver visto un sequestro dopo l'altro delle armi “camminanti” sulle scene del crimine in Messico.

Interviene il Congresso
Nei primi mesi del 2011 il senatore Charles Grassley (senatore repubblicano per l'Iowa) ha cheisto informazioni all'ATF. L'agenzia non ha voluto fornirle. Il Congresso deve ora emettere un ordine di comparizione che ordina all'ATF di informare sul programma “Fast and Forious”.

Nel frattempo, funizionari del governo statunitense tentano di negare il loro coinvolgimento senza confermare in realtà che l'operazione abbia avuto luogo. La Segretaria alla Sicurezza Nazionale Janet Napolitano non ha smentito le accuse al riguardo, ma ha precisato di aver scoperto l'operazione solo dopo l'omicidio dell'agente Terry e di non avere informazioni in merito alla partecipazione di agenti doganali.

In una situazione scomoda, il procuratore generale Eric Holder ha assegnato ad un ispettore generale l'indagine. Il presidente Obama ha difeso due volte – su Univision e CNN – dichiarando che né lui né Holder sapevano dell'operazione.

L'indagine si concluderà in uno dei due modi, nessuno dei quali positivo per il procuratore generale. Il primo è che Holder ha autorizzato un'operazione che ha violato il diritto americano, quello messicano e quello internazionale ed armato pericolosi trafficanti di droga.

Il secondo è che il capo del Dipartimento di Giustizia dirige personale canaglia che ha deciso di non informare il proprio capo circa un'operazione che comporta importanti violazioni legali, etiche e diplomatiche.

Holder recentemente ha rilasciato una nota per i procuratori al confine sud-ovest ordinando loro di non consentire il traffico di armi ai cartelli messicani. La nota dichiara: «Non dobbiamo pianificare o condurre operazioni sotto copertura che prevedano il passaggio delle armi oltreconfine». Naturalmente, una nota che consigli i funzionari di non dedicarsi al gunwalking illegale non sarebbe necessaria se non ci fossero precedenti in senso contrario.

Alcuni ufficiali dell'ATF hanno giustificato il programma sostenendo che l'operazione potrebbe tradursi in azioni penali verso gli alti vertici della catena del contrabbando. La ATF ha rilasciato un comunicato stampa il giorno dell'intervista di Dodson annunciando la decisione di «rivedere le attuali strategie dell'agenzia in merito al traffico di armi da fuoco».

Reazione messicana
Il presidente messicano Felipe Calderón ed il suo gabinetto si sono detti estremamente ottimisti sulle possibilità che siano arrivate armi al nemico grazie all'appoggio di un governo straniero. Il portavoce della Sicurezza Nazionale Alejandro Poire si è rifiutato di accettare che l'operazione sia esistita riservando ogni commento solo dopo la pubblicazione dei risultati delle indagini statunitensi.

Calderón non sembra disposto a rischiare di compromettere l'appoggio politico e finanziario del governo statunitense per la sua guerra alla droga protestando in maniera troppo rumorosa. La sua strategia antidroga è stata oggetto di pesanti critiche nel suo paese in questi ultimi mesi a causa della violenza in notevole aumento e della corruzione.

Membri dell'opposizione nel Congresso messicano, i media e l'opinione pubblica hanno chiesto un'indagine definendo l'operazione una violazione del diritto internazionale ed un atto di guerra. L'indignazione è aumentata quando William Brownfield, direttore del Bureau of International Narcotics and law enforcement Affairs, ha elogiato il programma di fronte alla stampa messicana confermandone l'effettivo svolgimento. L'ex ambasciatore statunitense in Colombia e promotore della prima ora della guerra alla droga si è schernito delle critiche, affermando che il numero di armi che sono arrivate a “destinazione incontrollata” era “limitato”.

Ma per molti legislatori e cittadini statunitensi e messicani che si permetta anche ad una sola arma di arrivare nelle mani dei brutali cartelli è una di troppo. Il programma “gunwalking” ha incrementato lo scetticismo pubblico riguardo alla “responsabilità condivisa” tra Obama e Calderón hanno cercato di vendere in numerose dichiarazioni pubbliche ed ha alimentato le crescenti proteste popolari in Messico che rifiutano il modello della guerra violenta contro la droga per affrontare il narcotraffico ed il consumo illecito.

Lo scandalo maggiore?
Con risposte evasive da parte delle agenzie governative, importanti implicazioni internazionali e le persistenti domande su “chi sapeva cosa, e quando” l'operazione “Fast and Forious” potrebbe convertirsi nello scandalo maggiore dell'amministrazione Obama. Dipenderà dalla risposta dell'amministrazione.

L'amministrazione Obama deve affrontare una scelta difficile: orchestrare un insabbiamento, come sembra l'ATF stia facendo, o aprire un processo ed accettarne le conseguenze.

Il caso gunwalking testa l'integrità del governo Obama. Indebolisce ulteriormente il supporto alla fallimentare strategia della guerra alla droga. L'amministrazione è attualmente alla ricerca di altri milioni di dollari per gli aiuti alla sicurezza del Messico nell'ambito dell'Iniziativa Merida.

La strada migliore è investigare accuratamente sull'operazione e punire quei responsabili – indipendentemente da quanto in alto arriverà la colpa. È anche ora di porre fine al supporto ad una guerra contro la droga che diventa più forte e violenta ogni giorno che passa.