È morto Kossiga. [Omissis]


Questo agosto si sta rivelando decisamente piacevole: il 4 è morto – o almeno così sembra – l’ideatore del massacro di Sabra e Chatila Ariel Sharon, oggi è finalmente morto – dopo una (sempre troppo) breve agonia – Francesco Kossiga, che da domani verrà definito “grande uomo di Stato” dai pennivendoli di questo paese. Questa volta però devo dar loro ragione: massone, referente politico di Gladio, forse l’unico al mondo ad essere invischiato in più segreti di Andreotti (un altro che sarebbe anche l’ora di farci un pensierino…), pluriomicida (Giorgiana Masi e Francesco Lorusso staranno festeggiando adesso…), l'uomo che mandò i carri armati in giro per l’Italia e le forze del (dis)ordine a manganellare le maestre ragazzine. L’uomo de:
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno». Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto,... e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città». Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri». Nel senso che… «Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.». E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero. «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
E tante e tante e tante altre cose che sui giornali verranno (non)ricordate con quella parola che è stata il vero mantra e programma politico del cugino dei Berlinguer: [omissis].
Gli va però dato l’onore delle armi (come si fa ai Nemici veri, quelli con la maiuscola): è stato l’unico – a guerra civile finita, visto che si trovò da uomo “di Stato” in una vera e propria guerra – a dichiarare che tutt@ i prigionieri andavano liberati. Forse per vedere realizzato questo aspetto ci vorrà qualche altra “prematura” scomparsa, chissà.


Voi fate quel che vi pare, io vado a stappare lo champagne…