‘O miracolo di San…Papier

Collegno (Torino) – Una normale domenica mattina passata in chiesa, come tante altre che l’hanno preceduta, ad ascoltare l’omelia del prete di turno. Ad un certo punto, però, qualcosa di strano, ed imprevisto, accade: un gruppo di fedeli antifascisti si alza e mentre alcuni fanno volantinaggio, altri si prodigano a far ascoltare agli astanti – ancora nel pieno della sorpresa – le voci che nessun telegiornale, nessuna radio (e nessuna Chiesa) gli farà mai ascoltare: la voce delle e dei reclusi nei Centri di Identificazione ed Espulsione.
È questo lo spettacolo a cui si è potuto assistere, stamattina, nella chiesa di Santa Chiara a Collegno, vicino a Torino. Ai fedeli è stato raccontato com’è la vita di un recluso nei lager del nuovo millennio per i quali più d’uno dovrebbe battersi il petto e recitare il famoso “mea culpa”: chi li ha ideati, ovviamente, ma anche – e direi soprattutto – chi permette che questi luoghi rimangano aperti, e credo siano in molti a permettere questo scempio e ad andare ad ascoltare la parola di Dio la domenica senza sentire almeno un minimo senso di ipocrisia. Oltre ai volantini, i compagni che si sono prodigati in questa azione di disturbo hanno denunciato la connivenza della Confraternita delle Misericordie (a cui quella di Collegno è affiliata), responsabile della gestione dei C.I.E. di Modena e Bologna.
In tutto questo c’è anche una piccola, e divertente, nota di colore: uno dei compagni – che evidentemente ha frequentato poco tali luoghi – ha parcheggiato la bicicletta accanto al confessionale…
Nonostante le lievi note, però, la questione rimane una soltanto:
I Centri di Identificazione ed Espulsione sono la conferma evidente di quanto sia disumano il Potere. La lotta per la loro distruzione non si arresta.

Di seguito il testo del volantino distribuito:

NIENTE MISERICORDIA NEI C.I.E.
A Collegno esiste un'associazione di volontariato cattolica, la “Misericordia”, che fa un prezioso servizio di guardia medica e di pronto soccorso con le ambulanze.
Purtroppo però questa associazione è parte integrante della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, che gestisce il Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) per senza-documenti di Crotone e, per mezzo della Misericordia di Modena, anche quelli di Modena e Bologna. Come qualcuno già saprà, questi Centri (che qualcuno chiama ancora “Centri d'accoglienza”) sono delle vere e proprie prigioni dove vengono rinchiusi gli stranieri che non sono in regola con il permesso di soggiorno – magari semplicemente perché hanno perso il lavoro.
Migliaia di persone ogni anno transitano in queste enormi gabbie per poi essere caricati a forza in un aereo, o in una nave, e tanti altri invece ne usciranno con un decreto di espulsione in mano che li porterà in carcere al primo controllo di polizia. Chi ha l'appalto di gestione di questi
Centri collabora quotidianamente con questa ingiustizia, e ci guadagna pure sopra, senza alcuna misericordia. Non solo. Accetta silenziosamente tutto quel che vede (i pestaggi della polizia, le condizioni di vita umilianti, le vessazioni, l'uso degli psicofarmaci nel vitto...) quando non vi partecipa direttamente.

La gestione dei Centri per senza-documenti è un affare scandaloso nel quale si sono tuffate, anche in passato, tante associazioni cattoliche. Una per tutte la fondazione “Regina Pacis”, con il Centro di San Foca, sul litorale salentino. Coperto dal vescovo di Lecce Monsignor Ruppi, il responsabile Don Cesare Lodeserto ha governato per anni il Centro a suon di bastonate e ricatti, tanto esageratamente sicuro di sé da farsi... arrestare. Ora quel Centro è chiuso e Don Lodeserto, riabilitato all'istante, è stato mandato a fare affari in Romania, sempre a nome della Curia ma lontano da occhi indiscreti.
Se dobbiamo dirla tutta la Misericordia modenese, con il suo Governatore Giovanardi, le sue coperture politiche ed ecclesiali, il suo rifiuto sprezzante di ogni critica ricorda molto da vicino queste vicende leccesi, che in tanti vorrebbero dimenticare. A meno che non la si fermi.  Bisogna che la Misericordia smetta di gestire i Cie, e che i CIE siano chiusi.

Chiedi alla Misericordia di Collegno (v. Tampellini 2) di rompere con chi gestisce i CIE.
Chiedi agli aguzzini della Misericordia di Modena (tel. 059332398) di rinunciare alla gestione dei CIE.

BASTA LAGER! BASTA FRONTIERE!