Unter falscher flage


Vengono definite "operazioni sotto falsa bandiera" - dal nome inglese "False flag" - quelle operazioni, mediaticamente facenti parte delle c.d. "teorie del complotto", mediante le quali i governi e/o le grandi corporation utilizzano nemici-fantoccio (altri governi, organizzazioni definite più o meno "terroristiche") al fine di ottenere i favori dell'opinione pubblica verso operazioni che altrimenti sarebbero difficilmente proponibili.
Naturalmente importante per questa teoria è il contributo che arriva dai soliti Stati Uniti, si guardi ai rapporti tra la famiglia Bush e quella del capo di Al Quaeda Osama Bin Laden evidenziati in Farenheit 9/11 di Michael Moore oppure alla questione delle "damas de blanco", cioè un gruppo che l'opinione pubblica europea conosce come una sorta di Madres de Plaza de Mayo in piccolo alle cui manifestazioni partecipano noti terroristi come Luis Posada Carriles (tanto per evidenziare la "non-violenza" e la "buona volontà" di questo movimento, per non parlare dei finanziamenti...) utilizzato per ingenerare nell'opinione pubblica mondiale una sorta di adozione di pseudo-"dissidenti politici" cubani oppure alla strategia della tensione utilizzata negli anni '70 in Italia (sulla quale esiste una florida bibliografia...).

Naturalmente giornali, telegiornali e trasmissioni di pseudo-approfondimento non ne parlano, perché farlo vorrebbe dire riattivare le sinapsi di un'opinione pubblica ormai completamente lobotomizzata sia dalla non informazione televisiva sia da quella informazione "d'opposizione" che, solitamente, altro non è che la valvola di sfogo che permette al Potere di mantenere calme le masse. Perché persone pensanti non fanno bene neanche a quelli del giovedì sera, giusto?