Quante guardie ci vogliono per arrestare una fotocopia?


La storia è – più o meno – nota: alcuni giorni fa, il 13 per l'esattezza, 5 studenti dell'Università statale di Milano (il più vecchio dei quali ha 24 anni) vengono arrestati con l'accusa di “furto aggravato”. Uno quando sente “furto aggravato” s'immagina – che ne so – che i 5 hanno derubato e malmenato una vecchietta; che hanno fatto una rapina in qualche bar, negozio o supermercato; che hanno fatto irruzione in qualche banca o cose simili. Se andiamo a vedere la refurtiva, a me, sinceramente, viene da ridere.

Fotocopie. Volantini, per la precisione. 400 o 800, non lo si è capito bene (o per lo meno le mie fonti sono abbastanza in parità sulle due cifre...), che sarebbero state non pagate al Cusl di Milano da questi ragazzi - nell'ambito di un'iniziativa dell'Onda contro il caro-studi – tutti appartenenti all'area antagonista anarchica (ahia...Milano, Anarchia...spero che non ci sia la promozione “vola dalla finestra gratis pure tu”. Più che altro che tra pochi giorni saranno 40 anni esatti dall'omicidio Pinelli. Ma questa è un'altra storia...). Per come la vedo io questo non è un furto, tantomeno aggravato. Innanzitutto per una questione puramente “politica”:
la Cusl della statale di Milano (spero non siano tutte così...) è gestita da Comunione e Liberazione, e non credo ci sia da aggiungere altro. Ma questa, se vogliamo usare il dizionario dei giornalisti veri, è una nota di colore.

Quel che mi sono chiesto quando ho letto questa notizia – oltre al perché impiegare circa 100 uomini delle forze del (dis)ordine per arrestare 5 persone non certo pericolosissime, per un totale di 4 (o 8) forze dell'ordine per fotocopia – è stato: se non pagare alcune fotocopie, per un costo che dovrebbe aggirarsi, da quel che ho capito, sui 160 euro è considerato “furto aggravato”, quelli che rubano fondando banche, che portano i loro soldi lerci all'estero, quelli che non pagano le tasse a quale reato dovrebbero essere condannati? Furto “super-aggravato”? Oppure, ancora peggio, quelli che rubano i soldi dal conto in banca di persone che risultano defunte ormai da anni quale reato gli ascriviamo? Furto “moRto” aggravato (ok, questa è pessima, me lo dico da solo...)?

In questo paese ormai stiamo arrivando a dei livelli di sopportazione inconcepibili. Perché come al solito ci sono i “signori del vapore”, i grandi industriali, i grandi manager che rubano montagne di soldi e nessuno dice niente (un amministratore delegato che prende milioni di euro di stipendio per non fare un benemerito nulla in fabbrica e manda in cassa integrazione/licenzia i suoi operai non dovrebbe essere arrestato per aver messo in mezzo alla strada un sacco di persone?), e poi ci siamo noi, i “poveri fessi”, che se fanno quel che fanno comunemente i padroni (leggasi rubare... ) vengono perseguitati, arrestati e – visti i tempi e le mode correnti – picchiati e torturati in carcere dall'apparato repressivo dello Stato italiano. Quello stesso apparato repressivo che quando si trova davanti quell'amministratore delegato di cui sopra non gli fa assolutamente niente. Perché quello c'ha i soldi, mica è un “povero cristo” d'operaio e fin dalla notte dei tempi si sa che ci c'ha i soldi può permettersi tutto, chi invece non ce li ha “paga per due”: per sé e per il padrone!