Laurea DisHonoris Causa...

Oggi iniziamo senza giri di parole. Per me il sig. Mu'ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī - noto anche con il nome, ben più corto e ricordabile, di Muammar Gheddafi -poteva anche evitare di far visita al nostro paese. D'accordo che il premier usa accompagnarsi con personaggi strampalati: voglio dire, dopo essersi accompagnato a mafiosi, veline, ragazze dai facili costumi e minorenni un terrorista cosa vuoi che sia. Certo, se pensiamo che il disegno del premier sembra essere quello di creare un nuovo regime dittatoriale in questo paese - basta guardare il Lodo Alfano, tanto per dirne una - presumo abbia invitato uno dei suoi maestri [l'altro è Putin, ma da lui si sta facendo insegnare come ci si comporta con i giornalisti...].
Dopo Arafat - che si presentò addirittura armato - anche al leader libico è stato concesso presentarsi al Parlamento. Da che ho conoscenza di questioni di natura istituzionale ho sempre saputo che il Parlamento in ogni paese democratico sia l'espressione della volontà del popolo.
Non so a voi, forse io non avevo il telefono raggiungibile, ma a me non è stato chiesto se volevo Gheddafi al Parlamento. O forse non me l'hanno chiesto perché sapevano già che avrei risposto che chi ha le mani sporche di sangue non ha il diritto - e con questo non mi riferisco solo a lui - di entrare in una istituzione come il Parlamento.
Può entrare a Villa Certosa - magari prima spiegategli che ci si va in costume adamitico come Silvio comanda - ma non certo in una istituzione.
Ma non dilunghiamoci troppo sulle considerazioni personali e veniamo alla materia del contendere.
Questo viaggio - dice - è stato fatto per sancire la definitiva "amicizia ritrovata" tra il nostro paese e la Libia che, per chi non lo sapesse, ha visto il suo territorio violentato dai nostri militari nel 1939.
Non so se il regalo di 5 miliardi di dollari (che al cambio attuale, fanno 7.042.650.000 euro) oltre alla costruzione da parte di nostre aziende di una fantomatica "autostrada mediterranea", forse prolungamento italo-libico del ponte sullo Stretto di Messina, possano considerarsi "amicizia". Anche perché noi cosa ci guadagnamo? Non ci guadagnamo certo, come invece dice il Ministro dell'Interno Maroni, in diminuzione degli sbarchi, visto e considerato che da quando questi accordi sono stati firmati gli sbarchi non solo non si sono arrestati, ma anzi, sono aumentati [una volta avevo letto del 173%, ma, non avendo ritrovato la fonte, date a questo dato il beneficio del dubbio...].
Ma andiamo avanti, perché la questione principale non è nemmeno questa, ma ci voglio arrivare pian piano.
Non so quanti di voi abbiano mai sentito parlare di Al Gatrun. Io ne ho letto - e tanto - in quel meraviglioso libro che è "Bilal" di Fabrizio Gatti (consiglio a chi ancora non l'avesse letto di colmare questa lacuna al più presto, perché il libro merita...). Ad Al Gatrun c'è un'aberrazione della mente umana, il cui nome mi sfugge, ma che è una sorta di Centro di Identificazione ed Espulsione come quello che noi abbiamo a Lampedusa. Per chi non sapesse cosa sono andate su un vocabolario e cercate la parola "lager". Ecco: quello è un cie, ex cpt.
Per chiudere la "perla" che vi avevo annunciato. Reggetevi bene alle sedie, perché a qualche geniale mente di questo paese - se non sbaglio i componenti del Senato Accademico dell'Università degli Studi di Sassari - è venuta l'idea di dare la laurea honoris causa al leader libico. All'inizio credevo avessero ideato una laurea in "violazione dei diritti umani" o cose simili, è solo in un secondo momento che ho scoperto trattasi di laurea in Diritto Internazionale!! Sissignori. Il violatore dei diritti umani dovrebbe tornarsene a casa sua - leggo or ora che qualcuno è rinsavito quindi probabilmente non si farà - diventando Dottore in Diritto!! Sinceramente non so se mettermi a piangere o a ridere...Una cosa però la so:

p.s....vedete che ogni tanto Destra e Sinistra [ah, queste vetuste classificazioni...] riescono anche ad avere qualche punto di vista comune?!