(Dis)Uniti contro il razzismo.

Ginevra- "Uniti contro il razzismo". E' questo il titolo - e quindi il leit-motiv - del vertice Onu che in queste ore si tiene a Ginevra, Svizzera. Vertice da tutti etichettato come "Durban 2", dal nome della città sudafricana dove si tenne la prima conferenza sul razzismo, nel 2001. Allora parteciparono oltre 160 paesi, migliaia di ong e oltre 18.000 persone. Allora più che un vertice contro il razzismo, divenne un vertice contro Israele, accusata di essere l'unico Stato al mondo "razzista". Durban 2, così come ci dicono i commentatori internazionali, sembra andare ancora su quella falsariga (basti pensare che nella "Dichiarazione Finale" presentata dalla Conferenza Islamica altro non è che un'opera di "copia e incolla" del documento finale del 2001). Tra i tanti paesi coinvolti sono almeno 3 quelli che "colpiscono". Due per la loro assenza ed uno - di contro - per la sua presenza.
Gli assenti, oltre a Olanda, Germania, la stessa Israele, Australia e Canada sono gli Stati Uniti d'America e l'Italia. Il presidente Usa Obama si è giustificato dicendo - cito testualmente quanto riportato da Repubblica -«Io sono un presidente degli Usa che crede nel multilateralismo e nelle Nazioni Unite, ma non posso accettare un linguaggio controproducente come quello proposto. Ho detto al segretario Ban Ki Moon che siamo felici di aiutare l'Onu, ma questa non è l'opportunità giusta». Che, tradotto con una punta di malizia, si potrebbe interpretare così:«Io sono il presidente del paese che più di tutti è "amico" di Israele [non sia mai che s'incazza e ci lancia un pò di testate nucleari oltreoceano...] quindi non posso proprio partecipare.»
Noi vabbè, meglio che non ci siamo così evitiamo di fare l'ennesima figura di merda a livello planetario. Anche perché checché ne dica e pensi il premier a livello internazionale valiamo quanto il due di denari a briscola. Ufficialmente non ci andiamo perché "non vi è il rispetto della libertà di espressione", che detto da noi, in questi giorni, francamente...
Ma tra i tanti partecipanti ce n'è uno che sovrasta in "colpo mediatico" tutti quanti, anche l'assenza degli Stati Uniti. Il Vaticano. Nossignore, non avete sbagliato a leggere, uno degli stati partecipanti è proprio quello governato da BennyXVI. Possibile? Io sono rimasto di sasso quando l'ho letto, e con me Natan Sharansky, difensore storico dei diritti umani in Israele[didascalia di Repubblica.].
« Lavorare insieme per porre fine ad ogni forma di razzismo, discriminazione e intolleranza». Queste le motivazioni che spingono il Vaticano a partecipare. Ora, eliminando l'ipotesi che nella notte Berlusconi sia diventato pure Papa - quindi eliminando l'ipotesi che questa frase sia una delle solite barzellette - come dice lo stesso Sharansky o il Papa non ha capito di cosa si parla al vertice oppure c'è da preoccuparsi, perché con questa mossa si può meglio comprendere il potere della Chiesa ed i tanti comportamenti espressi in passato.
La domanda con cui chiudo comunque è questa: in un vertice che ha come obiettivo principale quello di combattere (almeno sulla carta) le discriminazioni, mi spiegate che cazzo ci fa tra i partecipanti uno Stato nazionale che nega i diritti degli omosessuali (oddio, ce ne sarebbe più di uno ad esser sinceri)?

E' proprio il caso di dirlo: mistero della fede...